Svizzera

Era il referente di una cosca: 58enne rinviato a giudizio

L’uomo era residente nel canton Argovia. Per lui, oltre a quella di sostegno alla ‘ndrangheta, anche una lunga lista di altre accuse

  • Ieri, 10:57
  • Ieri, 16:53
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RG 12.30 del 16.04.2025 La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 16.04.2025, 12:30

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Di: pon 

Il Ministero pubblico della Confederazione ha promosso l’accusa nei confronti di un 58enne che fra il 2001 e il 2020, almeno per 20 anni quindi, sarebbe stato il referente in Svizzera della cosca ‘ndranghetista Anello-Fruci, già oggetto di inchieste italiane sfociate in condanne ormai cresciute in giudicato. Residente nel canton Argovia, è accusato di partecipazione e sostegno a un’organizzazione criminale, oltre che di una lunga serie di altri reati che vanno dall’importazione, acquisto e deposito di monete false, alla ricettazione, all’infrazione alla legge federale sulle armi e all’infrazione alla legge federale sugli stupefacenti (avendo funto da intermediario per il traffico di entrambe).

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Secondo l’atto di accusa, l’uomo avrebbe intrattenuto stretti rapporti con i vertici della cosca, eseguendone o facendone eseguire gli ordini. L’imputato avrebbe inoltre operato trasferimenti di denaro contante dalla Svizzera all’Italia, anche tramite terze persone. Il denaro era destinato alle casse dell’organizzazione criminale.

Gli viene anche contestato il metodo mafioso, il ricorso alla sopraffazione o alla coercizione psicologica per intimidire e riscuotere crediti e mazzette.

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Le inchieste sono state condotte dalla fedpol e si sono avvalse di misure di sorveglianza segrete e delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia in Italia. In tutto l’istruzione penale è stata estesa a 13 imputati: nei confronti di una 59enne del canton Soletta è stato emanato un decreto di accusa per riciclaggio di denaro nell’ottobre scorso. Essendo stata interposta opposizione, anche quel caso approderà al Tribunale penale federale. Altre due persone sono state oggetto di decreti di accusa ormai cresciuti in giudicato per i traffici di armi e stupefacenti.

L’addentellato ticinese

Per quattro imputati il procedimento è stato delegato alle autorità italiane. Fra questi anche un cugino del 58enne, ai tempi operaio comunale in una località del Luganese, estradato in Italia dove è stato condannato a quasi 11 anni di carcere.

Si contano inoltre un altro decreto di accusa per infrazione alla legge sugli stupefacenti, un’inchiesta per riciclaggio di denaro chiusa con un decreto di abbandono e un caso trasmesso alla giustizia di un cantone.

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Notiziario

Notiziario 16.04.2025, 10:00

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