Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha approvato tacitamente martedì una mozione che invita il Consiglio federale a vietare Hamas in Svizzera.
Stando al relatore della commissione preparatoria, David Zuberbühler (UDC/AR), i massicci attacchi dello scorso 7 ottobre contro Israele dimostrano che siamo di fronte a una brutale organizzazione terroristica che rappresenta un’ideologia profondamente antidemocratica e antisemita. Oltre a ciò, Hamas si è completamente screditato come interlocutore per la pace con i suoi attacchi e le sue giustificazioni disumane. Governo e Parlamento, posti di fronte a simili azioni, devono inviare un segnale chiaro, ha spiegato.
Nel suo intervento, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha rammentato che un progetto di legge per vietare le attività di Hamas in Svizzera è in preparazione; in febbraio verrà presentato dal governo una volta raccolti i pareri delle parti consultate. La responsabile di giustizia e polizia ha giustificato la scelta di seguire le procedure normali, senza quindi ricorrere all’urgenza, col fatto che al momento Hamas non è attiva in Svizzera e il pericolo di radicalizzazione è ridotto.
Sempre nel corso della discussione, il plenum ha accolto un postulato che chiede al Governo di esaminare l’adozione di sanzioni contro Hamas, impedendo ad esempio che questo gruppo riceva sostegno dalla Svizzera utilizzando la piazza finanziaria.
Finora, solo l’ISIS e Al-Qaida sono stati legalmente vietati in Svizzera. Il divieto è già sfociato in condanne per propaganda a favore di queste organizzazioni. Secondo questa norma, chiunque propaghi, sostenga o promuova direttamente o indirettamente attività terroristiche o di estremismo violento, minacciando così la sicurezza interna o esterna della Svizzera, può essere punito con una pena detentiva fino a cinque anni o con una multa.
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