Svizzera

Gli Stati: “Hamas va vietata in Svizzera”

Approvata una mozione che definisce come terroristica l’organizzazione palestinese che lo scorso 7 ottobre ha sferrato il sanguinoso attacco contro Israele

  • 12 dicembre 2023, 10:57
  • 12 dicembre 2023, 21:58
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Una foto d'archivio di un combattente delle brigate Al-Din Al Qassam, l'ala militare di Hamas

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

“Hamas è un’organizzazione terroristica e va pertanto vietata in Svizzera”. Lo chiede una mozione adottata martedì tacitamente dal Consiglio degli Stati. Un atto parlamentare analogo è pendente al Nazionale.

La Svizzera deve prendere una posizione chiara dopo i brutali attacchi di Hamas commessi in Israele lo scorso 7 ottobre. L’organizzazione sta sfidando il diritto all’esistenza di Israele, ha sostenuto Werner Salzmann (UDC/BE) a nome della commissione. Con gli attacchi di ottobre, Hamas si è completamente screditato come interlocutore, sostiene la mozione.

Tre settimane fa, il Consiglio federale ha deciso che la Svizzera deve approvare una legge che vieti Hamas. Sta seguendo la procedura abituale. Il progetto di legge deve essere presentato al Parlamento entro la fine di febbraio 2024. L’11 ottobre, il Governo ha deciso di classificare il movimento come organizzazione terroristica.

Dopo l’attacco del 7 ottobre, Israele ha risposto con pesanti bombardamenti e con un’operazione di terra a Gaza che, finora, hanno causato migliaia e migliaia di morti, in maggioranza donne e bambini, secondo le autorità sanitarie della Striscia che fanno capo ad Hamas.

Le posizioni in aula

Secondo Daniel Jositsch (PS/ZH), Hamas vuole la distruzione pura e semplice di Israele e dei suoi abitanti. Con questi atti, ha aggiunto il consigliere agli Stati zurighese, Hamas vuole impedire ogni dialogo di pace.

Pur giudicando gli attacchi di Hamas un atto di terrorismo dal carattere genocida, Carlo Sommaruga ha messo in guardia dall’adozione di una legge ad hoc contro Hamas, un’organizzazione non condannata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni. Agendo in questo modo, ha spiegato il ginevrino, rischiamo di esporci a pressioni esterne, come quelle che ha dovuto subire la Svezia, Paese candidato ad entrare nella Nato, da parte della Turchia affinché si distanzi dai militanti del PKK che vivono sul suo territorio.

Sommaruga ha ricordato che, in passato, altre organizzazioni considerate terroriste non sono state vietate: è il caso dell’African National Congress (ANC), delle FARC in Colombia o dell’Ira in Gran Bretagna, o dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), tutti gruppi coinvolti in processi di pace, che hanno consentito ad alcune di salire al potere.

A parere di Sommaruga - che ha invitato il plenum a considerare anche le sofferenze, spesso ignorate dall’aula, dei civili Palestinesi che muoiono sotto le bombe di Israele, per non parlare delle migliaia di prigionieri senza processo e delle centinaia di Palestinesi uccisi a sangue freddo dai coloni - un divieto di Hamas non cambierà la situazione sul terreno.

Hamas, ha sottolineato Sommaruga, è un movimento che per anni è stato finanziato dall’Iran e dal Qatar, col beneplacito di Israele che voleva creare un contropotere all’Autorità nazionale palestinese (Fatah). La guerra in corso, con le sue imani distruzioni, non farà che inasprire a suo dire il risentimento a lungo termine dei Palestinesi.

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