Il comune vodese di Onnens è quello in Svizzera che, con il 79%, meglio sfrutta il suo potenziale solare, questo secondo un studio del WWF e di Swiss energy planning. Un primo posto ottenuto soprattutto grazie al tetto della ditta Soleol, che conta 31'000 pannelli: una superficie grande come sette campi da calcio.
“Purtroppo, negli altri comuni questo potenziale è mediamente sfruttato pochissimo: solo al 3%. E ci sono differenze enormi tra i vari comuni”, spiega Pierrette Rey, portavoce del WWF per la Romandia.
Secondo diversi studi l’energia solare potrebbe oggi coprire tra il 50 e il 100% del fabbisogno elettrico annuale del paese. “Bisognerebbe tuttavia aumentare in modo massiccio la costruzione annuale di pannelli”, sottolinea Leo-Philipp Heiniger, di Swissolar. “Oggi vengono installati 300 megawatt all’anno: entro il 2050 ce ne vorrebbero da tre a cinque volte tanto”.
L’anno scorso il numero di impianti è aumentato dopo due anni di calo. In Svizzera però lo scetticismo permane a causa soprattutto delle tariffe di ripresa dell’energia. Tariffe che, aggiunge Leo-Philipp Heiniger, “variano molto tra un gestore di rete e l’altro. In certi casi sono talmente basse da impedire un guadagno se il tasso di consumo è insufficiente”.
Secondo Swissolar bisogna quindi aumentare queste tariffe, incoraggiare i grandi progetti fotovoltaici e sensibilizzare la popolazione. Solo così spunteranno abbastanza pannelli sui tetti elvetici.