Sui cantieri vallesani sta per essere introdotto un badge elettronico che permetterà di verificare la conformità di un’impresa ma anche di un singolo lavoratore con tutte le disposizioni vigenti. In un colpo solo sarà possibile stabilire se chi lo detiene è in regola su tutti i fronti: contratti, assicurazioni sociali, permessi, imposte.
“Si tratta di una vera novità” dice Nicolas Bolli dell’Ispettorato del lavoro vallesano, interpellato dal Radiogiornale. Il modello è stato sviluppato in partenariato con gli impresari e i sindacati per lottare contro il lavoro nero e la concorrenza sleale legata al dumping salariale. Le imprese che accettano di aderire al sistema autorizzano i vari organismi ad alimentarlo sulla base delle loro informazioni. Per una questione di protezione dei dati, saranno visibili allo scanner solo dei semafori rossi o verdi.
In questo modo i controlli vengono notevolmente semplificati. “Non ci sarà più bisogno di chiedere molti documenti alle diverse assicurazioni ogni volta che effettuiamo una verifica su un cantiere” spiega ancora il funzionario vallesano. “Potremo fare molti più controlli, perché per i badge che risultano essere ‘verdi’ sapremo già che è tutto a posto”.
L’amministrazione potrà inoltre sollecitare le imprese che appaiono rosse nel sistema a mettersi in regola. Se non lo faranno, rischieranno di perdere dei contratti con il Cantone, i Comuni o le imprese parastatali.
“Il badge - aggiunge Bolli - non è obbligatorio, ma se un ‘impresa vuole avere un lavoro in Vallese, mediante invito o trattativa privata, dovrà averlo adottato a partire dal prossimo luglio”. La sua introduzione è prevista all’inizio del 2025.
Se manterrà le promesse, oltre ad avere un effetto virtuoso, il sistema di badge vallesano dovrebbe permettere allo Stato di incassare più imposte e contirbuti sociali.