L’atteso rapporto della Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla crisi di Credit Suisse sta già sollevando una serie di reazioni. Se i diretti interessati (come UBS e la Banca nazionale) pensano a rafforzare la stabilità del settore finanziario, c’è già anche chi chiede le dimissioni della presidente della FINMA. Ma andiamo con ordine.
“Avidità e ostinazione dei vertici di Credit Suisse”, sono ad esempio le parole dei Verdi liberali. Un ministro delle finanze, Ueli Maurer, “troppo titubante” secondo il PLR, mentre i Verdi chiedono una “Lex UBS”. Il Centro chiede un rafforzamento della vigilanza finanziaria e i socialisti sottolineano che UBS, per le sue dimensioni, rappresenta un “rischio insostenibile” per il Paese. Sono queste alcune delle prime reazioni dal mondo politico e dai partiti, che sostengono in buona parte le raccomandazioni formulate dalla commissione d’inchiesta. E questi temi approderanno infatti in Parlamento.
Da parte sua la Banca nazionale svizzera (BNS) intende analizzare il rapporto, ma anche lei già parla di rafforzare le norme, ad esempio i requisiti di liquidità e di capitale proprio.
Intervista alla presidente della commissione parlamentare d'inchiesta
SEIDISERA 20.12.2024, 18:00
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Ferrara: “La presidente della FINMA deve andarsene”
C’è pure accordo nel coro di reazioni sul fatto che a portare al collasso di Credit Suisse siano stati anni di errori strategici e cattiva gestione dei rischi da parte della direzione e del consiglio di amministrazione della banca, ma l’Associazione svizzera degli impiegati di banca si spinge oltre, con la vice-presidente Natalia Ferrara che chiede le dimissioni della presidente dell’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari Marlene Amstad. “La FINMA non è stata in grado di esercitare la sua funzione – spiega ai microfoni RSI – con la competenza e il coraggio che erano richiesti. Io non penso che la fine della seconda grande banca svizzera possa essere quella di dire ‘alla fine nessuno è responsabile’”.
In una prima presa di posizione la FINMA l’autorità di vigilanza dice di voler applicare gli insegnamenti tratti dal caso Credit Suisse, ma ha pure ricordato di aver già chiesto da tempo strumenti più incisivi nelle sue mani. Una presa di posizione che non convince Natalia Ferrara: “Per anni si è lasciato fare e oggi, la stessa presidente della FINMA dice di aver bisogno di più strumenti. Come ASIB non siamo certo contrari a nuovi strumenti, ma vogliamo capire come mai quelli che invece erano già a disposizione non siano stati utilizzati”.
Il parere di un professore di diritto economico
SEIDISERA 20.12.2024, 18:00
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Norme più severe, UBS si fa più prudente
Una richiesta quest’ultima che UBS aveva già fatto sapere di non gradire, ma oggi la banca usa parole più prudenti. Dice di sostenere la maggioranza delle proposte del Governo per rafforzare la piazza finanziaria, ma che ogni passo deve essere proporzionato e accordato sul piano internazionale.