La proposta del Consiglio federale sulla riduzione del canone per i diritti d’acqua non piace alla Conferenza dei Governi dei cantoni alpini (CGCA), che incasserebbero circa 150 milioni di franchi in meno l'anno.
Il progetto del Governo, si legge in una nota, parte dal presupposto che i problemi delle società idroelettriche siano legati al canone. Un'ipotesi respinta dalla CGCA, che punta il dito contro sovvenzioni e protezionismo che falsano il mercato.
L'organizzazione propone che la riduzione, se necessaria, sia valutata di caso in caso, tenendo conto delle perdite comprovate e chiede una partecipazione della Confederazione in nome della "simmetria dei sacrifici".
La CGCA si dice comunque aperta alla discussione su un nuovo modello di canone e prenderà ancora posizione in maniera più dettagliata sul progetto del Consiglio federale.
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Dal TG20:
22.06.2017: Cantoni alpini scontenti