A Berna il Parlamento ha concluso l'esame di due iniziative (una del Centro e una del PS) che intendono frenare o contrastare l'aumento dei premi di cassa malati. In entrambi i casi è stato elaborato un controprogetto e questo significa che i cittadini potrebbero votare su quattro testi riguardanti lo stesso argomento. Cosa si prospetta allora? Sono progetti compatibili? E non c'è il rischio di far confusione alle urne? Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza.
“Per un freno ai costi”
La prima si chiama "Iniziativa per un freno ai costi". È stata lanciata dal Centro e chiede in modo generico un intervento delle autorità in caso di aumento dei premi superiore di un quinto rispetto all'evoluzione dei salari. Le camere raccomandano di bocciarla, ma sostengono un controprogetto governativo che propone di fissare ogni anno dei tetti massimi di crescita nei vari settori sanitari, soglie oltre alle quali scatterebbero misure puntuali quali l'adeguamento delle tariffe o un intervento sulle autorizzazioni. Il Centro ritirerà quindi l'iniziativa? Il capogruppo Philipp Mathias Bregy alla RSI ha riferito che il partito non ne ha ancora discusso.: “Di certo la nostra iniziativa è quantomeno servita per l'elaborazione di un controprogetto, che ora verrà valutato dai vertici del partito".
“Per premi più bassi”
L'altra iniziativa si chiama "Per premi più bassi" e chiede che essi non superino il 10% del reddito disponibile, attraverso un aumento dei sussidi statali (per due terzi a carico della Confederazione, il restante sulle spalle dei cantoni). Anche questo testo non piace al Parlamento, il quale ha però esso stesso elaborato un controprogetto. Le riduzioni individuali aumenterebbero, ma solo a carico dei Cantoni per 360 milioni di franchi annui.
Visto il tenore del controprogetto, per il Partito socialista non se ne parla di ritirare l'iniziativa: “Il controprogetto è assolutamente insufficiente – afferma alla RSI il capogruppo Samuel Bendahan – I mezzi impiegati sono pochi e se paragonati all'annunciato aumento per il prossimo anno sono quasi nulla. Senza dimenticare che in molti cantoni non cambierebbe proprio niente”.
Almeno tre oggetti alle urne, nessun problema?
A questo punto i cittadini potrebbero quindi come minimo votare su un'iniziativa e due controprogetti. Ma i due approcci non si intralciano?
“Vede, la questione è semplice – spiega ancora Bregy del Centro - Se vogliamo abbassare i premi in modo duraturo c'è bisogno di una riduzione dei costi della salute, che è l'obiettivo della nostra iniziativa. A breve termine sono però necessarie altre misure ed è per questo che abbiamo anche approvato in una certa misura l'aumento dei sussidi, con l'obiettivo di ammortizzare un po' l'innalzamento dei premi. In quest'ottica le due iniziative si sposano bene, pur partendo da concetti differenti”.
Una visione simile a quella del PS, come conferma ancora il capogruppo Bendahan: “Le due iniziative sono abbastanza indipendenti. Trattando in un caso i costi della salute e nell'altro il potere d'acquisto. Direi che stanno bene sia insieme.. sia da sole”.
Ma, insistiamo, non c'è il rischio di confondere i cittadini, ottenendo il risultato di un no su tutta la linea? “Non penso. Credo che la popolazione sia in grado di capire le differenze. Ai cittadini vengono le vertigini solo quando vedono i nuovi premi di cassa malati” conclude da parte sua Bregy del Centro.
E ancora una volta a Bregy fa eco il socialista Samuel Bendahan: “Non credo. Perché, benché possa effettivamente essere complicato capire cosa chiedono i due testi, la gente vuole davvero che si agisca in qualche modo. Semmai le due iniziative potrebbero sostenersi per il sì, come fosse un messaggio: ‘Fate qualcosa!’. È però vero che sarà una sfida spiegarle e spiegare anche i risvolti pratici in caso di approvazione” gli fa eco in conclusione il socialista Samuel Bendahan.
Senza dimenticare che pian piano sta pure tornando l'idea della cassa malati unica.
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