Svizzera

Sussidi premi malattia, Cantoni chiamati alla cassa

Il Consiglio degli Stati ha approvato un disegno di legge in tal senso. È il controprogetto all'iniziativa del PS che chiede di porre un tetto massimo (10% del reddito disponibile)

  • 30 maggio 2023, 21:41
  • 20 novembre, 11:11
Foto d'archivio

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In futuro, i Cantoni dovrebbero innalzare i mezzi finanziari destinati alla riduzione individuale dei premi malattia. Lo ha deciso il Consiglio degli Stati approvando un disegno di legge in tal senso per 26 voti a 16 e un'astensione.

La legge approvata martedì è il controprogetto all'iniziativa del PS che chiede di porre un tetto massimo (10% del reddito disponibile) ai premi malattia. Gli Stati si erano già espressi una prima volta negativamente sul controprogetto indiretto elaborato dal Consiglio federale e già accolto dal Consiglio Nazionale.

Oggi, invece, i "senatori" ci hanno ripensato, entrando dapprima in materia - 24 voti a 16 e 2 astensioni - su una controproposta che prevede maggiori uscite per alcuni Cantoni, per poi approvare nella votazione finale un disegno di legge che si discosta da quello uscito dalle deliberazioni del Nazionale; quest'ultimo sarà quindi chiamato a riesaminare il dossier.

Premi, un aggravio per molte famiglie

Per la maggioranza del Consiglio degli Stati - tranne l'UDC e altri "senatori" del Centro e del PLR - dal momento che i premi gravano sempre più sui bilanci delle famiglie devono essere fissati requisiti minimi cantonali per i sussidi alle famiglie, limitando in questo modo l'autonomia dei Cantoni.

Concretamente, i Cantoni dovrebbero destinare alla riduzione individuale dei premi una quota minima compresa tra il 3,5 e il 7,5% dei costi cantonali dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie. Il disegno del Consiglio federale prevedeva invece una quota minima compresa tra il 5 e il 7,5%. Oltre alla quota minima, ogni Cantone dovrebbe stabilire anche quale quota il premio di una persona può rappresentare rispetto al suo reddito disponibile. Se i premi rappresentano meno dell'11% del reddito, la percentuale minima sarà del 3,5%. Se rappresentano il 18,5% o più del reddito, la percentuale è del 7,5% dei costi.

La variante proposta dai "senatori" comporterebbe per i Cantoni costi aggiuntivi per circa 356 milioni di franchi, mentre il disegno del Consiglio federale per circa 493 milioni. Secondo una proiezione dell'amministrazione federale, diversi cantoni della Svizzera francese e il Ticino non avrebbero costi aggiuntivi fino al 2030.

Iniziativa non finanziabile

Per i fautori del controprogetto, come Peter Hegglin ( Centro/ZG), e Josef Dittli (PLR/UR), è importante poter presentare al popolo un controprogetto a un'iniziativa che potrebbe anche essere accolta alle urne, tenuto conto dell'incessante aumento dei premi malattia, come accaduto col forte incremento per quest'anno. Insomma, per molte famiglie si tratta di un onere sempre più gravoso e il futuro non promette bene, perché i costi sanitari non accennano a diminuire e un ulteriore stangata è dietro l'angolo.

Per i sostenitori del controprogetto, meglio quindi compiere un gesto verso chi fa fatica a pagare i premi piuttosto che vedersi approvare un'iniziativa dai costi esorbitanti: solo per la Confederazione si parla di 4,5 miliardi di franchi supplementari, una somma non finanziabile tenuto conto dello stato attuale delle finanze federali.

Diversi esponenti in aula, compreso lo stesso "ministro" della sanità Alain Berset, hanno poi fatto notare che diversi Cantoni hanno ridotto di parecchio nell'ultimo decennio la loro partecipazione ai sussidi, mentre la quota della Confederazione non ha fatto che crescere superando oramai i 3 miliardi di franchi l'anno (pari al 7,5% dei costi dell'assicurazione di base). In alcuni Cantoni, ha sottolineato Berset senza però fare nomi, la Confederazione si accolla oramai dal 70 all'85% dei costi - a fronte del 50%/50% convenuto - per i sussidi; il controprogetto non fa che riequilibrare questa situazione.

Preservare autonomia cantonale

Gli oppositori del controprogetto, che hanno perorato la non entrata nel merito, hanno invece parlato di un'inopportuna restrizione delle competenze cantonali in materia sanitaria. A loro avviso, i Cantoni e i rispettivi legislativi conoscono meglio la situazione sul territorio, con tutte le sue peculiarità a livello di costi sanitari e politica sociale, e possono quindi rimediare ad eventuali problemi senza intrusioni dall'alto. Alex Kuprecht (UDC/SZ) ha fatto notare che nel suo cantone è stata lanciata un'iniziativa cantonale per obbligare lo Stato ad innalzare i sussidi per chi fa fatica a pagare i premi malattia. "Questa è la strada da seguire", secondo il "senatore" svittese.

A detta di Hannes Germann (UDC/SH) non bisogna avere timore di un'eventuale votazione popolare; il popolo potrà farsi un'idea delle conseguenze finanziarie di un "sì alle urne e ci penserebbe due volte ad approvare la proposta del PS. Per lo sciaffusano, inoltre, l'aumento dei sussidi potrebbe avere un effetto disincentivante sugli assicurati, i quali potrebbero rinunciare a forme assicurative più vantaggiose, come il medico di famiglia. Il controprogetto, in definitiva, non porta alcuna soluzione per contenere i costi sanitari, ma potrebbe addirittura aggravare la situazione.

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Iniziativa sui premi, sì al controprogetto

Telegiornale 30.05.2023, 20:00

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Radiogiornale delle 07.00 del 30.05.2023: il servizio di Gian Paolo Driussi

RSI Info 30.05.2023, 07:28

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