Il consigliere federale Ignazio Cassis ha concluso venerdì la sua visita di tre giorni a Roma e in Vaticano incontrando il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani e il ministro dell'economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Quest'ultimo ha assicurato che l'approvazione definitiva del nuovo accordo fiscale per i frontalieri è "prevista in tempi brevi". Giovedì era inoltre stata raggiunta un'intesa per levare la Confederazione dalla "black list" fiscale italiana.
Resta in sospeso la questione dell'accesso delle banche svizzere al mercato italiano, "ma il fatto è che il tema si è elevato di grado, interessa anche la frontiera verso Francia e Germania e stiamo arrendendoci al fatto che accordi specifici bilaterali non sono possibili senza farne prima uno di principio con l'Unione Europea", ha affermato ai microfoni della RSI il capo del DFAE.
Con Tajani - indica un comunicato del Dipartimento federale degli affari esteri - Cassis ha discusso principalmente delle buone relazioni bilaterali fra Svizzera e Italia e di temi di attualità internazionale, come le conseguenze della guerra in Ucraina e il seggio svizzero come membro non permanente in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La questione migranti
Durante l'incontro in cui sono state approfondite le questioni migratorie e in particolare lo stato d'emergenza annunciato recentemente dall'Italia, Cassis ha affermato che "è essenziale fare affidamento sulla buona dinamica instauratasi fra i nostri due Paesi per proseguire sulla strada di una cooperazione pragmatica e per trovare insieme soluzioni durature". "L'azione italiana non è ingiustificata. Non è nel nostro interesse collettivo di avere un membro che si desolidarizza, ma si può capire che non può portare il peso della gestione migratoria nel Mediterraneo", ha dichiarato ancora alla RSI, ricordando che "la Svizzera da anni lotta per una riforma del sistema di Dublino".
Tajani ha voluto "ringraziare la Svizzera per la sua solidarietà, per aver capito che la questione migratoria riguarda tutta l'area Schengen e tutti si devono mobilitare". L'Italia, ha detto il capo della diplomazia della vicina Repubblica al termine dell'incontro con Cassis, "è il primo Paese di approdo e abbiamo bisogno della solidarietà degli altri", aggiungendo che "la Svizzera soffre di immigrazione secondaria".
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