Ci siamo. Ancora alcune ore e conosceremo il nome di chi assumerà il seggio lasciato vacante in Consiglio federale da Didier Burkhalter. Tutti i riflettori sono puntati su Ignazio Cassis, Pierre Maudet e Isabelle Moret, i tre candidati sottoposti dal PLR svizzero all’esame dell’Assemblea federale. Una scelta, quella del cosiddetto “tricket”, che ha scongiurato il rischio di possibili lacerazioni in casa liberale-radicale e che dovrebbe, ora, ridimensionare ampiamente anche la possibilità di candidature “selvagge”, eventualmente incoraggiate da altri partiti.
Le Camere, riunite stamani in Assemblea federale, eleggeranno il nuovo membro del Governo
L’anticamera della Svizzera italiana di fronte alla “stanza dei bottoni” potrebbe concretamente terminare oggi, mercoledì, dopo ben 18 anni di assenza di un italofono dal collegio governativo. Il consigliere nazionale ticinese, in effetti, può sempre presentarsi al Parlamento come il candidato più accreditato per l’elezione: un ruolo che fra alti e bassi è comunque riuscito a mantenere durante tutta l’estate. La Romandia però non demorde e con Maudet e Moret può contare su due personalità di spessore, che sono in grado di catalizzare consensi e alimentare così incertezza sull’esito dell’elezione. Ma rivediamo intanto i profili dei tre candidati.
Cassis, il favorito
Classe 1961, già medico cantonale e vicepresidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH), fa parte del Consiglio nazionale da ormai un decennio e si è profilato fin dall’inizio come il favorito per la successione a Burkhalter. In Ticino non fa certo l’unanimità dei consensi, ma nel resto del paese, durante la sua campagna, ha incarnato efficacemente le istanze di rappresentatività della Svizzera italiana. Ha dovuto anche misurarsi più volte con le accuse di lobbismo per le casse malati e con quelle legate alla questione del doppio passaporto, poi chiusa con la sua rinuncia alla nazionalità italiana. In vista della decisione delle Camere ha già incassato il sostegno della maggioranza del gruppo UDC, che comprende 74 dei 246 parlamentari federali.
Cassis può contare sul sostegno dell'UDC
Giocano a suo favore: la prolungata assenza di un ticinese in Governo; una solida conoscenza della “macchina” federale, anche grazie all’importante ruolo di capogruppo del PLR alle Camere; apprezzamenti diffusi nella Svizzera tedesca.
Giocano a suo sfavore: le sue posizioni in materia di sanità e previdenza, che lo pongono inevitabilmente in rotta di collisione con l’area di sinistra; l'appoggio negato da parte della Lega dei ticinesi.
Maudet, l’outsider ginevrino
Trentanove anni, già “enfant prodige” della scena politica romanda, si segnala senz’altro per dinamismo e per una carriera costantemente in ascesa: presidente per un decennio della Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG), quindi municipale e sindaco di Ginevra e, da 5 anni a questa parte, ministro cantonale. Come consigliere di Stato si è fatto promotore, in particolare, di politiche che hanno consentito di ridurre l’incidenza della delinquenza nel suo cantone. Non a tutti, però, piace il suo piglio decisionista e “manageriale” nella gestione dei dossier. Ha comunque saputo far breccia nella campagna per la successione a Burkhalter, dando di sé un’immagine convicente.
Pierre Maudet è ministro cantonale a Ginevra dal 2012
Giocano a suo favore: il fatto di essere l’unico dei tre candidati con un’esperienza come uomo di esecutivo (aspetto, questo, che potrebbe fruttargli consensi soprattutto fra i consiglieri agli Stati); uno spessore politico generalmente riconosciutogli in tutta la Svizzera romanda.
Giocano a suo sfavore: il fatto di essere ancora relativamente poco conosciuto a Berna; le sue idee per un approccio non ideologico alle relazioni con l’UE, e per la regolarizzazione dei “sans-papiers”, che non possono che alienargli i favori dell’UDC.
Moret, la donna vodese
Nata nel 1970, avvocata, fa parte della Camera del popolo dal 2006 ed è stata vicepresidente del PLR svizzero dal 2008 fino allo scorso anno. Madre di due figli, e dichiaratamente impegnata per politiche di conciliazione fra famiglia e lavoro, ha saputo mettere in evidenza, almeno in una certa misura, la questione della partecipazione delle donne al Consiglio federale. Delle tre personalità in lizza, è forse la più profilata sui temi inerenti all’economia. Vengono in genere sottolineate le sue competenze su diversi dossier, come pure la sua propensione al dialogo e alla ricerca di soluzioni costruttive. Si è però resa protagonista di una campagna apparsa a tratti sotto tono, rispetto a quelle degli altri due candidati.
Isabelle Moret milita in Consiglio nazionale dal 2006
Giocano a suo favore: "l’atout" femminile, nel segno di un tema a più riprese dibattuto durante l’estate, soprattutto dopo la conferma del ritiro dal Governo di Doris Leuthard alla fine della legislatura.
Giocano a suo sfavore: il fatto che una sua eventuale elezione porterebbe a due i membri del Governo originari del canton Vaud; riserve e critiche suscitate dalle sue posizioni di destra sull’asilo e sulla gestione delle finanze.
E ora il finale tanto atteso
Le Camere, riunite stamani in Assemblea federale, inizieranno alle 08.00 la seduta comune per l’elezione del nuovo membro del Governo. Rammentiamo che nei primi due turni possono conseguire voti tutte le persone eleggibili. Dal terzo turno in poi ulteriori candidature non sono più ammesse. Le schede bianche e nulle non vengono conteggiate ai fini della maggioranza assoluta richiesta. Al presidente del Nazionale Jürg Stahl spetterà il compito di dirigere la seduta e comunicare gli esiti delle votazioni, fino al fatidico “Gewählt ist” (“è eletto/a”).
L'elezione con l'Info RSI
L'Informazione della RSI, dopo il dibattito previsto lunedì sera alle 21:05 L'ora di Cassis su LA2, seguirà l'intera giornata di mercoledì con la cronaca in diretta TV, radio e streaming da Berna. Per non perdere un istante dell’elezione del nuovo Consigliere federale appuntamento sul nostro sito internet per la diretta streaming e il live ticker a partire dalle 7.30 quando inizierà anche la diretta televisiva su LA1. Conducono Reto Ceschi e Simona Cereghetti. Ciò che succederà nell’aula dell’Assemblea federale, le dichiarazioni e le operazioni di voto, verranno commentate da Fabio Storni e Saul Toppi. In radio, su Rete Uno, si parte alle 7.45 con la conduzione di Veronica Alippi, Roberto Porta e Mattia Serena.
Alex Ricordi