Saranno i Cantoni i responsabili per il controllo di locali ed eventi che da lunedì necessiteranno del certificato Covid per l'accesso. In merito a come avverranno le verifiche, nel concreto, si è espressa giovedì la conferenza dei comandanti di polizia, che ha parlato di controlli a campione. La federazione che rappresenta gli agenti conferma: è impensabile fare di più.
“Se si passa di fronte a un ristorante, nessuno ha scritto in fronte se ha il certificato o meno”, ha sottolineato Max Hoffmann, segretario della Federazione svizzera funzionari di polizia. “Uno dei grossi problemi con cui gli agenti saranno confrontati da lunedì è proprio questo: se per la mascherina o gli assembramenti poteva essere relativamente facile intervenire, individuando al volo i contravventori, col certificato Covid non sarà così".
“I controlli saranno mirati, puntuali, non possono essere certamente continui e a regola quotidiana –prosegue Hoffmann - Noi riteniamo che il controllo primario va fatto del gestore, e la polizia si deve poi o occupare, con verifiche a campione, che le disposizioni vengano rispettate”.
Anche perché potrebbero verificarsi dei paradossi: un poliziotto senza certificato che entra in un locale per verificare che i clienti lo abbiano con sé Un’eventualità confermata dal presidente dei comandanti di polizia, Mark Burkart: “È assolutamente possibile che accada, però questa è la situazione e non possiamo mandare a casa gli agenti senza certificato. Al momento, quel che è possibile fare, è effettuare i controlli con la mascherina, per garantire la protezione di tutti". Per la federazione funzionari di polizia, la soluzione sarebbe quella di mettere a disposizione i test gratuiti agli agenti senza certificato.
A questo proposito intavoleremo una discussione proprio con i comandanti di polizia, conclude Max Hofmann, per trovare una linea d'azione comune per tutto il Paese.