Svizzera

“Il pass non mi piace, ma nessuna alternativa”

Il consigliere federale Alain Berset all’indomani dell’estensione dell’obbligo del certificato Covid: “Evitare un sovraccarico degli ospedali, il vaccino è una soluzione”

  • 9 settembre 2021, 13:23
  • 20 novembre, 19:42
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Alain Berset

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Di: ludoC/RTS 

“Il Covid pass è sinonimo di ritorno delle libertà, in un contesto sanitario instabile. Bisogna fare un balzo in avanti per quanto concerne le vaccinazioni”: è quanto ha affermato il consigliere federale Alain Berset, giovedì ai microfoni della trasmissione La Matinale di RTS, all’indomani dell’estensione dell’obbligo del certificato covid.

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Luce verde per il Covid Pass

Telegiornale 08.09.2021, 22:00

“Questo pass non piace neanche a me”, ha ammesso il ministro della sanità, dichiarando di aver a lungo sperato di non doverlo imporre. Tuttavia, ha aggiunto, con l’arrivo della variante Delta “non ci sono valide alternative” per “garantire che non ci sia un sovraccarico del sistema ospedaliero”.

Si tratta di una misura meno efficace di un lockdown, ha sostenuto Berset, “ma è una restrizione delle libertà molto meno forte”. “Questo pass mi sembra una ritorno delle libertà: bisognerà, per un certo periodo di tempo, mostrare che non si è infettivi, questo permetterà di mantenere le attività aperte e togliere la mascherina”.

“Serviranno dalle due alle tre settimane per rendersi conto degli effetti positivi, speriamo, sulla pandemia”, ha continuato il consigliere federale ai microfoni di RTS.

"Situazione ospedaliera instabile"

Berset ha inoltre sollevato il problema legato al personale ospedaliero: “Personale ormai al limite, sfiancato”. È questo secondo lui il dato che ha fatto pendere la consultazione cantonale a favore dell’estensione dell’obbligo del certificato Covid e la successiva decisione dell’Esecutivo. “È stato un elemento chiave: per ogni malato ricoverato in terapia intensiva servono dalle cinque alle otto persone”.

La situazione ospedaliera è “instabile” e “difficile”, ha sottolineato il capo del Dipartimento federale dell’interno, “da un mese ci sono dalla 60 alle 70 ospedalizzazioni al giorno; un terzo di queste persone finisce in cure intense e tra le cinque e le sette muoiono”. “Non possiamo impedire tutto, ma dobbiamo garantire che il sistema ospedaliero non sia sovraccaricato, e questo rischio esiste”.

"È il momento di farsi vaccinare"

Il tasso di vaccinazione a livello nazionale resta basso (il 59,01% della popolazione ha ricevuto una dose e il 52,35% la doppia dose) rispetto ai Paesi limitrofi, tuttavia Berset non vuole parlare di “sconfitta” ma ammette una certa “delusione”.

“La vaccinazione non fa miracoli ma è una soluzione”, spiega, spronando gli indecisi a farsi immunizzare: “Capisco quelli che non volevano essere i primi, ma ora è il momento giusto. Milioni di persone, presto miliardi, sono state vaccinate e tutto sta andando molto bene”.

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