Ferrovia e autostrade, telefonia, stampa, questione ambientale e, particolarmente sotto i riflettori in questo momento, energia e approvvigionamento. Nell'area di competenza del Dipartimento ambiente, trasporti energia e comunicazioni (DATEC) c'è un'ampia ragnatela di temi e di ambiti sui quali chi succederà alla consigliera federale uscente avrà modo di dare un'impronta.
Con la partenza per la fine dell'anno della ministra Simonetta Sommaruga, il DATEC cambierà guida. Chi assumerà la carica non avrà vita facile. Di questo è cosciente anche Thierry Burkart, presidente del PLR: "Le sfide connesse a questo dipartimento sono grandi. Lo spettro di una situazione di penuria energetica e altri temi irrisolti come per esempio la tecnologia 5G. Chi succederà a Sommaruga dovrà fare i conti con una grande mole di lavoro".
Tra i cantieri aperti, ci sono tutela del clima e approvvigionamento energetico, con la promozione delle rinnovabili e il progressivo abbandono dei vettori fossili portati avanti da Sommaruga, nonché la politica mediatica. Infine anche i trasporti rimangono al centro dei lavori, come ha ricordato ieri la stessa ministra.
Verso un rimpasto del Consiglio federale?
L'attuale distribuzione delle poltrone in seno al Consiglio federale risale al 2019. Guy Parmelin aveva abbandonato la difesa e lo sport (DDPS) per l'economia, la formazione e la ricerca (DEFR), dipartimento apparentemente voluto anche da Karin Keller-Sutter. Viola Amherd si era profilata per assumere le redini di giustizia e polizia, che finirono però nelle mani della sangallese. La vallesana si era così dovuta accontentare del DDPS.
Entrambe le consigliere federali potrebbero ora volere un cambiamento. Completato l'acquisto degli F-35, Amherd potrebbe lasciare il DDPS con la coscienza tranquilla e accasarsi al DFGP, se Keller-Sutter dovesse ad esempio finire alle finanze.
Amherd potrebbe però anche seguire le orme della sua compagna di partito Doris Leuthard, che diresse il DDPS prima di Sommaruga. I nuovi arrivati assumerebbero in questo caso le redini di DFGP e DDPS. Ma le carte potrebbero rimescolarsi ulteriormente qualora anche uno degli altri consiglieri federali dovesse decidere di cambiare dipartimento.
Cassis e Berset potrebbero voler cambiare aria
Dopo aver ottenuto il dipartimento che voleva, il DEFR, Guy Parmelin non dovrebbe muoversi. Il discorso potrebbe però essere diverso per Ignazio Cassis e Alain Berset. Il ministro degli esteri è sotto pressione a causa delle difficili relazioni con Bruxelles, dopo la bocciatura dell'accordo quadro. Il ticinese potrebbe vivere una seconda giovinezza alle finanze, dipartimento che i partiti borghesi non vogliono lasciare alla sinistra.
Quanto ad Alain Berset, dopo l'importante vittoria concernente la riforma dell'AVS potrebbe aver voglia di cambiare aria, lui che ha diretto il Dipartimento degli interni (DFI) per oltre dieci anni. Avendo un dottorato in scienze economiche, un suo passaggio al DFF è tutto fuorché utopico. Anche un suo passaggio al DFAE non è da escludere: in gioventù aveva frequentato un corso per diplomatici, prima di darsi alla politica. Possibile anche un arrocco con Ignazio Cassis.
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