La curiosa tattica del PS

È vero, il partito socialista ha nel suo DNA la “questione femminile”, sostiene da sempre la rappresentanza delle donne ai vertici delle istituzioni, ma con la scelta di presentare un ticket di sole donne esclude fin dall’inizio candidati validi, come il Consigliere agli Stati zurighese Daniel Jositsch. Una scelta curiosa.

Se sul piano del "genere" il PS restringe il campo dei papabili, sul piano geografico fa l’esatto contrario. Di solito i partiti con due esponenti in Governo hanno un ministro tedescofono e uno latino. Questa regola non scritta ora viene esplicitamente abolita dal partito. La spiegazione: a contare sono le competenze. Una scelta coraggiosa.

Tuttavia, se sommiamo questi due elementi, i vertici del partito si espongono alla critica di una scelta poco coerente. Perché l’elemento delle “competenze” vale quando si parla di provenienza, ma non se di mezzo c’è il genere?

Certo, si può affermare che in questo momento storico le questioni di genere siano più rilevanti di quelle linguistiche-culturali, ma questa conclusione si poteva lasciare alla “commissione cerca”, al gruppo socialista alle Camere, o addirittura all’Assemblea federale il 7 di dicembre. Porre questi limiti al ticket fin da subito, è una scelta non solo curiosa e coraggiosa, ma anche criticabile.