Svizzera

Dazi USA, le preoccupazioni degli orologiai svizzeri

Le nuove tariffe doganali minacciano un quinto delle esportazioni di uno degli oggetti elvetici simbolo

  • 4 aprile, 05:44
  • 4 aprile, 08:06
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I timori del settore orologiero

Telegiornale 03.04.2025, 19:55

  • Keystone
Di: Telegiornale-Isotta/Tieffe 

I nuovi dazi doganali imposti dagli Stati Uniti non potevano non colpire l’industria orologiera svizzera. Un quinto degli orologi elvetici viene infatti esportato negli Stati Uniti, rendendo questo mercato il più importante per uno dei settori di punta del Paese. Il Telegiornale ha visitato Watches & Wonders, il salone internazionale degli orologi di Ginevra, per raccogliere le reazioni delle principali aziende del settore.

Vacheron Constantin celebra quest’anno i suoi 270 anni di attività, un compleanno turbato dai dazi imposti dall’amministrazione Trump. Christophe Selmoni, direttore del patrimonio dell’azienda, ha dichiarato che “Vacheron Constantin è stato creato nel 1755. Da allora nel mondo sono successe molte cose. Per noi è chiaro: continueremo a guardare al futuro e a lavorare duro perché siamo orologiai.”

Questo è stato l’unico commento sulla questione dei dazi che la RSI è riuscita a ottenere da una grande marca, grazie a un appuntamento fissato da diverse settimane. Gli altri grandi nomi dell’orologeria di lusso presenti a Watches & Wonders hanno preferito non commentare, al contrario di alcune aziende più piccole.

Edouard Meylan, direttore di Moser & Cie, ha spiegato: “Nelle prossime ore cercheremo di trasferire il massimo di stock possibile negli Stati Uniti per prevenire i dazi. Anche perché in America non abbiamo scorte, vendiamo in tempo reale.” Moser esporta il 30% della sua produzione negli Stati Uniti.

La decisione colpisce anche Armin Strom, che spedisce addirittura il 40% dei suoi orologi negli USA. Il fondatore, Serge Michel, ha raccontato che “è stato un piccolo shock. Ieri sera eravamo con un fornitore americano e alla notizia siamo tutti trasaliti. In futuro, venderemo gli orologi in Medio Oriente o in Asia invece che in America. Non ho paura.”

Resta da vedere se le nuove barriere doganali ridurranno, come si teme, la domanda statunitense di orologi svizzeri di lusso, costringendo i marchi a rivedere i loro prezzi.

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