In italiano si chiamano "muli del denaro": il loro compito è quello di aiutare le organizzazioni criminali a riciclare soldi, provenienti ad esempio dal traffico di droga, dalla tratta di esseri umani. Nella maxi operazione internazionale compiuta ieri, mercoledì, sotto la regia di Europol, anche a Zurigo sono state arrestate due persone ed altre 175 son state identificate appunto come "money mules" nei cantoni di Vaud, Zurigo, Argovia e Basilea.
Riciclaggio di denaro: maxi-operazione Europol
Telegiornale 04.12.2019, 21:00
Chi sono i money mule, le spiegazioni della Fedpol
Ma chi sono questi "agenti finanziari" che trasferiscono all'estero denaro sporco e che non sempre si rendono conto di esser coinvolti in attività illecite?
"A reclutare i muli ci pensano cybercriminali, vengono adescati per lo più online, grazie ad allettanti offerte di lavoro molto ben retribuite. Operano come intermediari finanziari, non fanno altro che trasferire dal proprio conto bancario somme più o meno ingenti a terzi", spiega la portavoce di Fedpol, Anne-Florence Débois, alla RSI. A cadere nella trappola sono spesso disoccupati, studenti o persone alle prese con difficoltà economiche, sottolinea la polizia.
Per gli inquirenti di solito è molto difficile individuare gli attori del sistema riciclaggio. Nell'ambito della vasta operazione di polizia coordinata da Europol è stato possibile risalire anche ai mandanti grazie alle denunce inoltrare da persone rimaste vittime di truffe su internet.
"C'è ad esempio chi ha ordinato un televisore online, l'ha pagato, ma non l'ha mai ricevuto e si è dunque rivolto alla polizia, che ha poi scoperto che i soldi erano finiti sui conti dei muli", fa sapere Débois. Quello dei money mules è un fenomeno sempre più diffuso di cui in Svizzera - ma non solo - si parla ancora poco.
Un fenomeno che interessa anche il Ticino
"Anche da noi abbiamo alcune segnalazioni che sono al vaglio degli inquirenti", fa sapere l'addetto stampa della polizia cantonale, Claudio Ferrari. "Stiamo procedendo con le indagini per poter capire questo fenomeno che possiamo sicuramente dire è leggermente in crescita. Le attività che bisogna accertare sono diverse. È sempre un po' macchinoso identificare con certezza questi autori", precisa.
RG 07.00 del 05.12.19 - L'addetto stampa della polizia cantonale ticinese, Claudio Ferrari
RSI Info 05.12.2019, 08:48
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Nei mesi scorsi, la polizia cantonale aveva diramato un comunicato per mettere in allerta la popolazione rispetto a questo nuovo tipo di fenomeno.