La procuratrice federale Alice de Chambrier mercoledì sera a Bellinzona ha chiesto la condanna del Credit Suisse a una multa di 5 milioni di franchi, il massimo previsto dalla legge elvetica, nell'ambito del processo che vede la banca tra gli imputati alla pari di quattro persone fisiche. Tutti sono accusati di aver aiutato l'organizzazione criminale bulgara facente capo a Evelin Banev a ripulire 146 milioni di franchi frutto del traffico di droga.
Credit Suisse soffre per l'inchiesta
Telegiornale 21.02.2022, 13:30
Nel corso della sua requisitoria davanti alla Corte del Tribunale penale federale ha illustrato i motivi per cui la banca si sarebbe resa colpevole di riciclaggio di denaro aggravato e di sostegno ad un'organizzazione criminale. Ha anche sottolineato le gravi carenze dimostrate dall'istituto in una tipica attività bancaria con un alto rischio di abuso. Inoltre, ha sottolineato, la banca non ha collaborato con i tribunali, moltiplicando le sue tattiche dilatorie nell'ambito del procedimento penale. Da qui la richiesta che l'istituto debba farsi carico anche di due risarcimenti: uno di 34 milioni (equivalenti ai fondi sfuggiti al procedimento) e l'altro di 7 (il guadagno del Credit Suisse in questo caso).
Per gli altri imputati, la rappresentante dell'accusa ha chiesto condanne che non dovrebbero portarli in carcere, a quasi 15 anni dai fatti. Per tre ha domandato pene sospese con la condizionale tra i 22 e i 24 mesi. Per il quarto (uno dei due bulgari alla sbarra) invece ha chiesto 36 mesi, dei quali 12 di carcere che ha già fatto in detenzione preventiva.