Cittadinanza, omosessuali discriminati

Il fatto che gli omosessuali non possano beneficiare di una naturalizzazione agevolata, perché non non hanno il diritto di sposarsi, costituisce una discriminazione secondo il Tribunale amministrativo federale, pronunciatosi sul caso di un avvocato russo giunto in Svizzera nel 2011 e che ha concluso un'unione domestica registrata con un cittadino elvetico nel 2015. La sua richiesta di passaporto indirizzata alla Segreteria di Stato della migrazione nel 2018 era stata respinta.

Il ricorrente ha ragione, afferma in sostanza il TAF, ma come sostenuto anche dalla SEM il danno non è irreparabile, in quanto potrebbe chiedere la naturalizzazione ordinaria. La decisione negativa non è quindi stata annullata dalla sentenza pubblicata oggi, venerdì. I giudici sottolineano inoltre come solo un cambiamento di legge possa correggere questa violazione del diritto internazionale. Potrebbe essere il caso molto presto: il 26 settembre si vota sul matrimonio per tutti. Nel frattempo, al legale russo resta anche la possibilità di rivolgersi a Mon Repos.