Per effettuare i loro pagamenti gli svizzeri usano sempre meno il contante, che rimane tuttavia lo strumento più diffuso, e si orientano verso mezzi alternativi. Sono questi, in estrema sintesi, i principali dati che emergono dal Sondaggio sui mezzi di pagamento 2020 realizzato dalla Banca nazionale svizzera (BNS) nello scorso autunno, dopo una prima inchiesta del 2017.
"Il sondaggio mostra cambiamenti evidenti nell'utilizzo dei mezzi di pagamento", scrive la BNS nel rapporto pubblicato oggi, mercoledì. In base al numero dei pagamenti ricorrenti non regolari - ossia quelli al supermercato, al ristorante ma anche su piattaforme in linea -, il contante rimane lo strumento usato più spesso dalla popolazione, con una quota però sensibilmente diminuita rispetto al 2017: in quell'anno la proporzione era stata del 70%, lo scorso autunno del 43%.
In questo triennio l'uso di carte di debito e di credito è aumentato portandosi al 33% (2017: 22%) per la prima, e al 13% (2017: 5%) per la seconda. A mostrare una propensione al contante superiore alla media sono, come tre anni prima, le persone domiciliate nella Svizzera italiana, quelle di 55 o più anni e quelle appartenenti a economie domestiche a basso e medio reddito. Le app di pagamento mostrano un'evoluzione dinamica: nel 2017 rivestivano ancora un ruolo marginale, ma da allora il loro tasso di diffusione è fortemente cresciuto (2017: 11%; 2020: 48%). Al tempo stesso, le relative quote di utilizzo in termini di numero di transazioni e di valore sono salite rispettivamente da pressoché zero al 5% e al 4%.
Da un lato i cambiamenti osservati nel comportamento della popolazione riflettono l'apprezzamento per mezzi di pagamento alternativi. D'altro canto, un terzo delle persone interpellate dichiara di aver modificato le proprie abitudini in modo durevole a causa della pandemia di coronavirus.