I problemi di liquidità riguardanti l’esercito rappresentano l’ennesimo scandalo sul quale va fatta chiarezza. Lo ha affermato venerdì davanti ai media il consigliere nazionale Fabian Molina: il Partito socialista chiede che la vicenda vada sottoposta a un audit esterno, alle commissioni parlamentari competenti (gestione e finanze) e al Controllo federale delle finanze.
“Denunciamo irresponsabilità e mancanza di trasparenza”, ha fatto eco a Molina il copresidente del gruppo parlamentare Samuel Bendahan. Fra gli esempi negativi recenti è stata citata la fornitura dei nuovi droni da parte della ditta israeliana Elbit, un’operazione che ha ricevuto il nullaosta del Parlamento nel lontano 2015. La richiesta da parte elvetica di dotarli di motori diesel ha fatto lievitare i costi e causato non pochi problemi tecnici, tanto che la fattura finale rischia di lievitare ulteriormente. Ma si è parlato anche dei nuovi mortai o delle forniture di mascherine durante la pandemia attraverso la farmacia dell’esercito, altre due operazioni che non sono andate nel migliore dei modi.
Colpa dell’F-35?
Secondo Molina, il comandante dell’esercito Thomas Süssli in conferenza stampa giovedì ha minimizzato il problema. Non è possibile, a suo parere, che ci sia voluta una rivelazione giornalistica per venire a sapere che all’esercito mancano 1,4 miliardi di franchi per far fronte ai propri impegni immediati. Bisogna inoltre verificare se all’origine delle difficoltà finanziare vi sia l’operazione di acquisto dei nuovi caccia statunitensi F-35.
Le magagne finanziarie dell'esercito: parla Süssli
SEIDISERA 01.02.2024, 18:11
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Il consigliere nazionale Pierre-Alain Fridez, membro della Commissione della politica di sicurezza, si è detto “sorpreso” da quanto sta accadendo. In passato, di solito l’esercito non spendeva tutti i soldi che gli venivano messi a disposizione, ha sottolineato, “mentre ora ci troviamo nella situazione opposta”. Non si può escludere, ha affermato, che per l’acquisto degli F-35 e del sistema missilistico Patriot sia stato necessario anticipare delle somme milionarie che hanno svuotato le casse.
Esercito svizzero: "Non un buco, ma un problema di liquidità"
Telegiornale 01.02.2024, 20:00
Viola Amherd tace. Sapeva?
Critiche sono piovute anche sulla responsabile del Dipartimento della difesa Viola Amherd, che tace sulla questione. Il PS si chiede se sapesse dei problemi di finanziamento. Se Süssli non l’ha informata, si tratta di una grave mancanza da parte del capo dell’esercito, ha affermato Molina. Ma secondo fonti citate da SRF, non solo Amherd sapeva, ma a inizio 2023 avrebbe contemporaneamente accettato la decisione del Governo di aumentare la spesa militare all’1% del PIL entro il 2035 (invece che entro il 2030) e spinto per far passare un pacchetto di armamento che a quel punto non era più finanziabile.
Anche Viola Amherd è stata sentita giovedì dalla Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati
Tenuto conto dei risparmi decisi per i prossimi anni e del contemporaneo aumento della spesa militare, il PS ha affermato che non accetterà ulteriori economie nella socialità e che senza una trasparenza assoluta che permetta di ristabilire la fiducia, in futuro non sarà possibile concedere più denaro all’esercito.