Svizzera

Süssli assicura: “L’esercito può pagare le fatture”

Rinviati però obblighi finanziari per 1,4 miliardi di franchi - E mancano i mezzi per investire nei prossimi anni e per sostituire tutto il materiale che diventerà obsoleto

  • 1 febbraio, 17:29
  • 6 febbraio, 11:08

Le magagne finanziarie dell'esercito: parla Süssli

SEIDISERA 01.02.2024, 18:11

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Di: ATS/pon

“Non abbiamo nessun buco nelle finanze”, ha assicurato giovedì davanti ai media il comandante dell’esercito Thomas Süssli, dopo aver informato la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati. Süssli ha parlato di “una montagna che stiamo spingendo in avanti”, con l’obiettivo di farla diventare sempre più piccola. I problemi di liquidità “non sono un dramma” e “non sono stati commessi errori”, ha garantito.

L'analisi del nostro corrispondente da Berna

SEIDISERA 01.02.2024, 18:15

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Stando a un documento entrato in possesso di SRF, alle forze armate manca un miliardo di franchi per far fronte alle spese di questo e del prossimo anno. “Possiamo pagare le fatture”, ha garantito Süssli, tutti i pagamenti sono stati assicurati per il 2024 e obblighi per 800 milioni sono stati rinviati al 2025, per 400 al 2026 e per 200 al 2027. Non si escludono ritardi nelle consegne di quanto già ordinato, il prossimo anno e anche oltre. Con produttori e fornitori sarà necessario negoziare le modalità dei versamenti. A fine 2022 l’esercito aveva impegni finanziari in sospeso per complessivi 13 miliardi.

La situazione non è quindi rosea, anzi: la decisione di rallentare il ritmo del previsto incremento di spesa per la difesa (l’1% del PIL sarà raggiunto nel 2035 e non nel 2030), nei prossimi anni i fondi disponibili caleranno di 11,7 miliardi. All’esercito mancheranno i mezzi per svolgere tutti i propri compiti e fino almeno al 2027 sarà necessario fissare delle priorità e non si potrà investire ulteriormente per rimpiazzare tutti i sistemi d’arma e i materiali che stanno giungendo contemporaneamente alla fine del loro impiego. Sarà il caso per esempio dell’artiglieria prima del 2030 e dei carri armati entro il 2040. Solo dal 2028 e poi nel 2035 i mezzi a disposizione aumenteranno.

Süssli ha puntualizzato che non si tratta di una novità: già in marzo lo scorso anno i problemi erano stati resi noti, Governo e Parlamento sono stati puntualmente informati. Le difficoltà sono la conseguenza di decisioni della politica, che il comandante di corpo non ha voluto commentare.

Nei giorni scorsi era stata annunciata la rinuncia ad alcuni grandi eventi, che permetterà risparmi per 3,5 milioni.

Esercito svizzero: "Non un buco, ma un problema di liquidità"

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