Cento persone, estratte a sorte e provenienti da tutto il Paese (giovani e anziani, dall’elettricista all’insegnante), sono riuniti questo fine settimana all’Università di Zurigo per un esperimento di democrazia diretta in Svizzera. Il loro compito è discutere di uno dei temi più scottanti oggi, tema al quale la politica fatica a trovare soluzioni, ossia l’aumento dei costi della sanità.
L’iniziativa si chiama “Assemblea Cittadina 2025”, sabato si è riunita per la prima volta. Per parlare di ospedali, franchigie o catalogo delle prestazioni ci sarà ancora tempo, oggi per le 100 persone estratte a sorte per la prima edizione dell’Assemblea cittadina nazionale, si trattava prima di tutto di conoscersi, capire i meccanismi e cominciare ad addentrarsi in un tema complesso. Uno spaccato rappresentativo della Svizzera ma tutte persone comuni, non politici, non esperti di sanità. L’Assemblea cittadina è un progetto di ricerca coordinato dal Centro per la Democrazia di Aarau e frutto della collaborazione tra le università di Zurigo e Ginevra. Uno dei suoi promotori è il politologo Nenad Stojanovic. “L’obiettivo è anche il percorso, essere capaci anche di cambiare eventualmente la propria opinione se si sentono argomenti più forti, più convincenti, basati magari sui fatti che uno prima non conosceva. Mentre spesso nella politica di tutti i giorni vediamo che ci sono degli steccati politici che difficilmente chi è in politica riesce a superare”.
Fernando Picenoni di Lugano, è il decano di questa assemblea. Una bella responsabilità. “Forse non sono il più saggio - dice -. Siamo qui e cerchiamo di trovare una qualche soluzione. Poi siamo positivi, altrimenti non saremmo qui”. Lei ha 79 anni; sul tema della sanità, quali soluzioni saranno necessarie secondo lei? “In Ticino, per esempio, penso che ci siano troppi ospedali e cliniche. La seconda cosa potrebbe essere la cartella elettronica... cose di questo genere”.
Ventimila le persone contattate. Alla fine ne sono state estratte a sorte 100. Di queste 14 dal Ticino come, ad esempio, Dolores Tognetti di Sant’Antonino e Agostino Velotti di Chiasso. Anche loro sono a Zurigo. Con quali aspettative? “Cambiare il mondo?”, dice Velotti “Spero che possa portare qualcosa. Non lo so, è difficile, visto che anni che ci tentano e nessuno riesce”, spiega Tognetti. “A volte le cose sono molto, molto più semplici. Bisogna soltanto guardarle, analizzarle con attenzione”.
Per Nenad Stojanovic è anche un esperimento di democrazia diretta. “È vero che in Svizzera abbiamo tante opportunità di partecipazione, però è anche vero che meno della metà della popolazione va a votare o partecipa alle elezioni. È solo un dato che ci dice che sarebbe interessante arricchire il sistema democratico che abbiamo con nuovi strumenti”. E con al centro un tema sul quale la politica fatica a trovare soluzioni. Questa due giorni zurighese è solo l’inizio, spiega ancora il professore all’Università di Ginevra. Abbiamo creato tutto un processo partecipativo dove saranno aiutati da esperti in materia. Sentiranno anche i rappresentanti politici per capire quali sono le posizioni divergenti e spesso in conflitto sul tema della politica sanitaria. Quindi avranno proprio una bella panoramica e alla fine di questo percorso avranno una loro opinione, che sarà espressa in un documento finale con delle raccomandazioni che speriamo possano essere utili alla politica o anche all’amministrazione federale”.
Il lavoro proseguirà domenica e poi con riunioni online e con due altri fine settimana di assemblea a Neuchâtel in febbraio e con la conclusione a fine marzo, a Berna.
L'assemblea dei cittadini discute dei costi della salute
Telegiornale 16.11.2024, 20:00