La proposta del Consiglio federale di ricompensare con 50 franchi chi convince qualcuno a farsi vaccinare contro il coronavirus non piace ai cantoni. In molti hanno chiesto all'esecutivo di rinunciarvi.
"Sì alla settimana della vaccinazione, no al buono di 50 franchi" è il titolo della dichiarazione rilasciata dall'esecutivo di Appenzello Interno che riassume molto bene la posizione di numerosi altri cantoni. La decisione di vaccinarsi non dovrebbe essere presa attraverso ulteriori pressioni o incentivi monetari, ma per considerazioni sanitarie e di solidarietà, sostengono San Gallo e Turgovia.
Da parte sua, Argovia si lamenta dell'onere amministrativo che verrebbe creato dai buoni. Glarona ritiene i buoni ingiusti per coloro che sono già vaccinati, inoltre un pagamento per un atto di solidarietà viene considerato contrario alle usanze elvetiche.
Basilea Città si schiera invece a favore dei buoni, ma a condizione che questi vengano pagati dalla Confederazione. Tre giorni fa anche il presidente dei direttori cantonali della sanità, Lukas Engelberger, aveva espresso opinioni cautamente positive sull'idea dei buoni: "L'idea di un premio di 50 franchi potrebbe essere un incentivo per uscire dall'incertezza".
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