Svizzera

Critiche all’intelligence anche dai Cantoni, “manca supporto operativo”

In diversi casi la collaborazione con il SIC è giudicata insufficiente: gli esiti di un’ultima indagine condotta fra le polizie cantonali - Le argomentazioni, nel dettaglio, di Ticino e Grigioni

  • 26 marzo, 06:52
  • 27 marzo, 19:24
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Christian Dussey, attuale capo del SIC ma dimissionario

  • Keystone
Di: Radiogiornale-Gian Paolo Driussi/ludoC 

Il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) non è solo al centro di critiche da chi ci lavora, ma anche da vari Cantoni, che reputano insufficiente la collaborazione con l’intelligence. È quanto emerge dall’ultima indagine condotta fra le polizie cantonali e ottenuta da SRF in virtù della Legge sulla trasparenza.

Ma come sono, più nel dettaglio, i giudizi dei cantoni? I più severi nei confronti del SIC sono Argovia, Berna, Nidvaldo e Friburgo che, con motivazioni differenti, bocciano con un voto di 1 su 4 il supporto operativo alle rispettive polizie cantonali e l’elaborazione di informazioni particolari provenienti dai cantoni.

Con una nota di 4 su 4 i più contenti sono Turgovia e Giura. Quanto a Ticino e Grigioni, la loro valutazione sul servizio di intelligente spazia fra il discreto e il buono. La polizia cantonale ticinese, tuttavia, giudica i tempi di reazione del SIC talvolta troppo lunghi.

Nell’insieme la media attribuita al SIC è di 2,65 punti. L’obiettivo è di raggiungere il 3, affermano i servizi, che se da un lato riconoscono l’esistenza di problemi riconducibili alla trasformazione in corso del settore, dall’altro evidenziano come non sia possibile rispondere in egual misura alle differenti esigenze dei singoli Cantoni.

Ad ogni modo, numeri a parte, si conferma una volta di più il difficile momento per il SIC, la cui mancanza di sufficienti risorse è chiaramente percepita dalle polizie cantonali. Intanto l’attuale capo Christian Dussey è partente. E il problema strutturale in tempi di vacche ultramagre è destinato a rimanere.

Le critiche delle polizie cantonali di Ticino e Grigioni nel dettaglio

Nel documento, ottenuto da SRF e visionato anche da RSI, vengono indicate nel dettaglio le osservazioni e le richieste dei singoli Cantoni. Ecco quanto dichiarato dalle polizie cantonali di Ticino e Grigioni:

Ticino: “Tempo di reazione troppo lungo”

“Le richieste e i bisogni vengono perlopiù soddisfatti anche se sovente il tempo di reazione è ancora troppo lungo”, scrive la polizia cantonale ticinese, “questa situazione può portare a una perdita di efficienza operativa della prestazione richiesta”. E poi ancora: “Siamo fiduciosi che il coinvolgimento dei capi SICant (responsabili cantonali dei servizi di informazione, ndr) porterà all’identificazione e all’applicazione di processi di lavoro più snelli rapidi ed efficienti”.

A destare inoltre qualche problema, secondo il Ticino, sono l’analisi delle minacce e dei rischi, nonché le tematiche pertinenti alla sicurezza interna. Temi per il quale il lavoro dell’intelligence elvetica è valutato solo come “discreto”.

“La reazione non è sempre garantita in tempi rapidi o perlomeno sostenibili rispetto alle esigenze operative”, si legge nel documento, “le analisi delle potenziali minacce evidenziano gli scenari e le possibilità da parte avversa ma, spesso, non forniscono la valutazione del grado di possibilità di accadimento”. In sintesi: si dice che qualcosa di negativo potrebbe accadere ma non si ipotizza con quale probabilità. La polizia ticinese auspica quindi che “il SIC valuti in maniera approfondita la presa a carico di tutti i fenomeni che a causa di connessioni e motivazioni ideologiche, culturali e politiche mettono potenzialmente a rischio la sicurezza interna”.

Il Ticino, nelle sue osservazioni, chiede infine più attenzione alle traduzioni in italiano: è necessario disporre di queste traduzioni “così da evitare qualsivoglia errore di traduzione, interpretazione e applicazione delle disposizioni”. Ad oggi, sostiene Bellinzona, “la raccomandazione (di tradurre tutti i documenti a carattere vincolante e con valore giuridico che riguardavano il trattamento dei dati, ndr) non è ancora stata messa in atto con efficacia”.

Grigioni: “Nessun supporto operativo”

La polizia cantonale grigionese, per parte sua, è molto critica nei confronti della collaborazione con i servizi di intelligence federale e rimarca un supporto operativo “scarso o nullo” da parte del SIC. In ambito di sensibilizzazione Coira sottolinea una “totale mancanza di coordinamento” e che i servizi di informazione cantonali sono quindi sempre “più abbandonati a loro stessi”. Infine, i Grigioni spiegano che: “Le risposte del SIC a particolari esigenze informative sono di solito molto tardive o troppo lunghe”. I tempi di risposta sono quindi giudicati “troppo lunghi” e le risposte di solito “non sufficientemente dettagliate”

00:57

Notiziario delle 06.00 del 26.03.2025 - La corrispondenza di Gian Paolo Driussi

RSI Info 26.03.2025, 06:44

03:03

Malcontento al Servizio attività informative

SEIDISERA 27.03.2025, 18:00

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