Sulla stampa svizzera e internazionale tiene banco la vicenda Crypto AG, la ditta di Zugo comprata segretamente dalla CIA nel 1970 con i servizi segreti tedeschi e grazie alla quale proprio Stati Uniti e Germania hanno spiato il mondo per mezzo secolo. La Crypto forniva sistemi di cifratura delle comunicazioni a 100 paesi, ma le sue macchine crittografiche anziché proteggere, garantivano accesso ai messaggi cifrati.
Lo scandalo è scoppiato ora, ma non se ne sapeva proprio nulla?
Nel 1992, l’Iran arresta un impiegato della Crypto: si chiama Hans Bühler ed è un commesso viaggiatore, ignaro, di vendere questi sistemi in Medio Oriente. Viene arrestato però dalle autorità con l’accusa di spionaggio. Teheran lo terrà in prigione per nove mesi, fino a quando la Crypto pagherà una cauzione di un milione di dollari, per poi licenziarlo.
Bühler torna in Svizzera e accusa i suoi ormai ex datori di lavoro di manipolare gli apparecchi e di lavorare con i servizi segreti americani e tedeschi. Un suo collega rilascia un’intervista anonima, confermando questa versione. Il Ministero pubblico della Confederazione indaga, ma l’affare finisce nel nulla, fino ad oggi. E tra l’altro, i documenti di questa inchiesta sono ora introvabili.