Svizzera

DJ Fabo, non è eutanasia

Quello praticato in Svizzera è suicidio assistito: la differenza spiegata da una psico-gerontologa

  • 27 febbraio 2017, 20:29
  • Oggi, 06:37
Chi somministra il farmaco: la distinzione è fondamentale

Chi somministra il farmaco: la distinzione è fondamentale

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Il termine eutanasia, riferito alla morte in una clinica zurighese di DJ Fabo, ricorre più volte sui media, in particolare in Italia, paese d'origine del 39enne Fabiano Antoniani. Ma... l'eutanasia attiva, in Svizzera, non è consentita. È permesso invece il suicidio assistito. "La distinzione in Svizzera è chiara, legalmente determinata e su di essa si basa la pratica medica", spiega la psico-gerontologa Chiara Sautter Zerbi. "La differenza sta nel gesto: nel caso dell'eutanasia, a una persona viene somministrato il medicamento che ne provoca il decesso", precisa. Nel caso del suicidio assistito, invece, il farmaco le è messo a disposizione, ma è la persona stessa che lo assume.

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La spiegazione di Chiara Sautter Zerbi

rsi 27.02.2017, 18:40

Art. 114 del codice penale: Omicidio su richiesta della vittima Chiunque, per motivi onorevoli, segnatamente per pietà, cagiona la morte di una persona a sua seria e insistente richiesta, è punito con una pena detentiva sino a tre anni o con una pena pecuniaria . Art.115 del codice penale: Istigazione e aiuto al suicidio Chiunque per motivi egoistici istiga alcuno al suicidio o gli presta aiuto è punito, se il suicidio è stato consumato o tentato, con una pena detentiva sino a cinque anni o con una pena pecuniaria .


DJ Fabo, cieco e tetraplegico, ha morso un pulsante per avviare il meccanismo di immissione del farmaco. "Questo è il punto critico - spiega la dottoressa Sautter Zerbi - : avere la volontà, anche motoria, di provocare l'ultimo gesto. Il grande punto di domanda è cosa fare nel caso di quelle persone che questo passo non sono più in grado di compierlo". Una zona grigia, insomma. Una ex medico cantonale neocastellana venne assolta definitivamente nel 2011 in un caso del genere: venuto il giorno, la sua paziente era in grado di muovere solo un piede. La dottoressa concordò che con quello venisse dato il segnale, ma poi somministrò lei stessa il farmaco.


L'altro punto delicato che la psico-gerontologa solleva è quello dell'articolo 115: prestare aiuto al suicidio per motivi egoistici (e quindi anche per lucro) è punibile. I "Freitodbegleiter" di Exit e Dignitas, le due principali organizzazioni attive in questo ambito in Svizzera, sono volontari (per quanto approfonditamente formati) che ricevono solo un indennizzo per il loro ruolo di accompagnamento attraverso tutto il percorso che conduce chi vuole morire fino al momento dell'atto.

pon

Le definizioni

Eutanasia attiva: il decesso è provocato dalla somministrazione di un farmaco da parte di una terza persona

Eutanasia passiva: la morte è causata dall'interruzione di un trattamento che mantiene in vita il paziente

Suicidio assistito: la persona che vuole morire riceve un'assistenza medica, psicologica, amministrativa, ma è lei stessa ad assumere il prodotto che mette fine alle sue sofferenze

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