Svizzera

Darbellay non si candida al Consiglio federale

Il ministro vallesano, già consigliere nazionale e presidente del PPD svizzero, non scenderà in campo per il seggio lasciato in Governo da Viola Amherd

  • Oggi, 17:50
  • 2 ore fa
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Il consigliere di Stato vallesano, durante la conferenza stampa nel tardo pomeriggio di oggi

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Di: ATS/ARi 

Si allunga ancora, e con un altro nome di rilievo, la lista delle personalità del Centro non disponibili a candidarsi per il seggio lasciato vacante da Viola Amherd in Consiglio federale: Christophe Darbellay, infatti, non scenderà in campo. “È stata una decisione difficile da prendere ma non ho rimpianti”, ha detto.

L’annuncio è stato fatto dal diretto interessato oggi, domenica, in una conferenza stampa organizzata a Martigny. Il ministro vallesano intende concentrarsi sulla sua candidatura alla rielezione nell’Esecutivo cantonale: in Vallese le elezioni si svolgeranno il prossimo 2 marzo, ossia una decina di giorni prima del voto dell’Assemblea federale per la successione ad Amherd.

“Chi vuole diventare consigliere federale deve avere il tempo di fare campagna. Occorre convincere 246 parlamentari”, ha detto, allundendo alla difficoltà di giocare su due tavoli. Anche la situazione famigliare ha avuto il suo ruolo, con la prospettiva di avere ancora meno tempo da dedicare ai figli.

Darbellay ha poi detto di non voler lasciare i dossier ancora aperti presso il suo Dipartimento nel Consiglio di Stato vallesano. Davanti ai giornalisti ha anche aggiunto di avere le capacità per diventare consigliere federale: “Ho l’energia, l’età e l’esperienza per farlo”. Insomma, “non è facile vivere con due cuori nel petto, ma la priorità rimane il Vallese”.

Classe 1971, già consigliere nazionale dal 2003 al 2015, Darbellay fa parte dal 2017 del Consiglio di Stato vallesano. Confermato in carica nel 2021, dirige attualmente il dipartimento cantonale dell’economia e della formazione. Per un decennio, dal 2006 al 2016, è stato presidente del PPD svizzero.

Fra gli esponenti del partito che hanno rinunciato a candidarsi figurano anche il presidente Gerhard Pfister, che lascerà la carica in giugno, e il grigionese Martin Candinas, già presidente del Nazionale. Unico ad aver annunciato la sua candidatura è finora Markus Ritter, consigliere nazionale e attuale presidente dell’Unione svizzera dei contadini. Scade ad ogni modo domani, a mezzogiorno, il termine ultimo per comunicare ulteriori candidature alla direzione del partito.

02:30

Successione Amherd, partiti preoccupati per la penuria di candidati

Telegiornale 02.02.2025, 12:30

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