Vagoni ancora rovesciati su un fianco, binari danneggiati, detriti e numerosi operai al lavoro sette giorni su sette a temperature fra i 35 e i 40 gradi: così appare oggi la galleria di base del San Gottardo, dove lo scorso 10 agosto un treno merci è deragliato, provocando ingenti danni che faticano ad essere riparati. Migliaia di traversine e chilometri di binari saranno da riposizionare, occorreranno dei mesi ma prima bisognerà procedere al recupero dei carri merci ancora nel tunnel, come testimonia il giornalista RSI Paolo Bobbià, fra i primi cronisti che hanno potuto penetrare all'interno della montagna e avvicinarsi alla zona del disastro.
RSI e altri media, a quasi un mese dai fatti, sono infatti potuti entrare nel tunnel per testimoniare dello stato dei lavori di ripristino. Le nuove immagini girate dalle nostre telecamere testimoniano del lungo tempo ancora necessario per sgomberare e poi riparare il traforo.
Dentro il tunnel dopo l'incidente
I vagoni rimasti - otto, ha precisato ai microfoni del Telegiornale Thomas Gut delle FFS - sono però essenzialmente quelli maggiormente danneggiati e che non possono uscire sulle loro ruote. Vengono fatti a pezzi per poter essere trasportati all'esterno attraverso il portale sud. A questo scopo è stato realizzato un binario provvisorio.
I lavori di sgombero, ha spiegato ancora Gut, dovrebbero concludersi per fine mese. Non si possono invece ancora definire le tempistiche di un ritorno alla normalità di prima dell'incidente.
Traffico passeggeri ancora fermo, si cerca una soluzione per i weekend
I treni passeggeri non possono tuttora circolare all'interno della galleria per questioni di sicurezza: i convogli attualmente percorrono la vecchia linea del San Gottardo e non è ancora dato sapere quando potranno tornare a transitare nel tunnel di base. In un comunicato le FFS hanno fatto sapere mercoledì che con l'Ufficio federale dei trasporti si sta lavorando a un adeguamento del piano di salvataggio che permetta di far passare in galleria i convogli nel fine settimana, quando la domanda su questo fronte è maggiore e la circolazione di merci minore. Non è però possibile fare previsioni temporali e la sicurezza viene prima di tutto. Nel frattempo, la capacità dei treni sulla linea di montagna è sufficiente e per agevolare i viaggiatori sono state cambiate le date di alcuni cantieri previsti per l'autunno.
Novanta treni merci al giorno
Diverso il discorso per i treni merci: la circolazione di questi convogli è stata parzialmente ripristinata il 23 agosto e ora come ora fino a una centinaio di convogli al giorno possono transitare nella gallleria ferroviaria più lunga al mondo. Attualmente, precisano le FFS, ne circolano circa 90: quattro uno dopo l'altro in un senso e poi altrettanti nella direzione opposta, visto che solo una canna è disponibile, quella est. A questi se ne aggiungono una ventina lungo la linea panoramica.
I fatti
L’incidente si è verificato dopo l’entrata di Bodio del tunnel di base. Il treno merci è deragliato all’altezza della stazione multifunzionale posta in territorio di Faido; al passaggio di uno scambio il convoglio è stato catapultato contro una porta tagliafuoco, danneggiandola gravemente. Tutti i carri di cui era formato sono usciti dai binari. Il treno merci era composto da 30 carri merci provenienti da cinque diversi punti di partenza in Italia ed era diretto in Germania.
Una foto scattata dentro il tunnel dopo l'incidente; sulla destra il treno merci deragliato
Sulle cause dell’incidente sta indagando il SISI, il servizio di inchiesta svizzero sulla sicurezza, che ha già fatto filtrare l’informazione secondo cui a causare il deragliamento è stata, molto probabilmente, la rottura di una ruota di un vagone del treno merci che stava transitando nel tunnel.
I danni si estendono su una lunghezza di otto chilometri
RG 12.30 del 06.09.2023 La diretta di Paolo Bobbià
RSI Info 06.09.2023, 12:42
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