Opportunità di rilanciare un dipartimento in crisi, mesi difficili, problemi nascosti sotto il tappeto: le reazioni dei parlamentari sono contrastanti dopo l’annuncio della NZZ delle dimissioni del capo dell’esercito Thomas Süssli e del capo dell’intelligence Christian Dussey.
“Abbiamo l’impressione che ci sia un grosso problema in questo dipartimento e vorremmo saperne di più”, ha dichiarato martedì a RTS il consigliere nazionale Pierre-Alain Fridez (PS/JU). Il consigliere nazionale ha parlato dopo l’annuncio della NZZ delle dimissioni dei capi delle forze armate e dei servizi segreti della Confederazione (SIC). Il Dipartimento federale della difesa (DDPS) non ha né smentito né confermato queste informazioni.
Il socialista teme che siano rivelati nuovi problemi, ancora sconosciuti all’opinione pubblica, perché, a suo avviso, quelli attualmente noti non sono motivi sufficienti per le dimissioni. Si è detto particolarmente sorpreso dalla partenza di Christian Dussey, che ha assunto l’incarico di capo della SIC solo due anni fa.
Pure le difficoltà nel trovare candidati per il posto di Viola Amherd hanno sorpreso il politico giurassiano. “Si ha l’impressione che la sostituzione del DDPS sia in realtà una preoccupazione per alcune persone”, afferma Fridez.
“È una sorpresa e non è nemmeno una sorpresa nel contempo”, ha detto dal canto suo Gerhard Andrey. “Dovremo cercare nuove persone sia a capo della SIC, sia dell’esercito, con una nuova persona a capo del DDPS”, ha precisato. Va ricordato che il sostituto di Viola Amherd sarà eletto dall’Assemblea federale il 12 marzo.
Tuttavia, il politico friburghese è comunque ottimista riguardo a questi “sconvolgimenti” e vede l’opportunità di fare meglio. Cita diverse cose “che non vanno bene” al DDPS, ma non considera l’intero dipartimento in crisi.
Il consigliere nazionale Jean-Luc Addor (UDC/VS) ritiene invece che Thomas Süssli e Christian Dussey “si siano presi le loro responsabilità”, seguendo l’esempio della “ministra” della Difesa Viola Amherd, che ha annunciato le sue dimissioni a gennaio. “Il prossimo capo del dipartimento avrà mano libera per mettere insieme una squadra su cui contare in un dipartimento che è fondamentale per la sicurezza del Paese”, ha detto. Il vallesano ritiene che il Consiglio federale abbia ora l’opportunità di riprendere il controllo e di dare una direzione diversa da quella “impartita senza successo negli ultimi anni”, osserva Addor.
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Telegiornale 25.02.2025, 12:30