Il consigliere federale Alain Berset ha illustrato le misure per far fronte al deficit registrato dal 2014 nelle casse dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Per contrastare questa tendenza, il Governo conferma la volontà di far lavorare le donne più a lungo.
La situazione finanziaria dell’AVS, dal 2020, peggiorerà ulteriormente, con il pensionamento di coloro che sono nati nel baby-boom. Per arrivare al pareggio dei conti, ha detto giovedì il capo del Dipartimento dell'interno, "servono 53 miliardi di franchi". Il progetto, come detto, prevede di armonizzare l’età di pensionamento delle donne con quella degli uomini, alzandola a 65 anni.
In pensione a 65 anni
Rsi/Bleff 28.06.2018, 18:55
A questo proposito, il Consiglio federale mette in consultazione, fino al 17 ottobre, due modelli di compensazione, uno da 400 milioni di franchi e l’altro da 800. Il primo dovrebbe aiutare le donne con un reddito medio-basso che, per svariati motivi, non possono lavorare fino a 65 anni. Il secondo è pensato per incoraggiare coloro che lavorano fino alla nuova età di pensionamento.
Il progetto prevede inoltre che tra i 62 e i 70 anni l’intera rendita AVS o una parte di essa possano essere percepite. Queste due proposte permetteranno di ridurre il fabbisogno finanziario da 53 a 49 miliardi di franchi. Per coprire quanto resta si propone anche di aumentare l’imposta sul valore aggiunto (IVA) dell’1,5%.
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