La presidente della Confederazione Viola Amherd vede nella conferenza di Bürgenstock (NW) un “impegno della comunità internazionale” per la pace in Ucraina. Ma il suo collega Ignazio Cassis ammette che sono necessari “molti altri” passi.
La presidente della Confederazione Viola Amherd e il ministro degli esteri Ignazio Cassis
In un video congiunto postato sui social network nella notte tra ieri e oggi (sabato), i due consiglieri federali hanno dichiarato che tutto è pronto per accogliere il centinaio di delegazioni che si prevede arriveranno all’hotel del canton Nidvaldo questo pomeriggio. L’obiettivo dell’incontro, al quale parteciperanno circa 60 capi di Stato e di Governo dell’Occidente e dei Paesi del Sud, è quello di raggiungere “una comprensione comune del percorso di pace”, ha ribadito Viola Amherd. Dal canto suo, il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha aggiunto che “le idee” possono “divergere”. L’obiettivo è di poterle affrontare e stabilire “la fiducia per un primo passo”, ma “ne serviranno molti altri”.
La Svizzera vuole che domani, al termine della due giorni di incontri ad alto livello, si disponibile una tabella di marcia per i prossimi passi in un quadro che potrebbe eventualmente coinvolgere la Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, arrivato in Svizzera venerdì sera, non vuole invece parlare di dialogo con Mosca.
La conferenza del Bürgenstock
Telegiornale 14.06.2024, 20:00
Ieri, ogni parte ha dimostrato la difficoltà del compito, che dovrà essere affrontato con la realtà militare sul campo. Il G7 ha ribadito il suo sostegno all’Ucraina. Oltre al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che sarà rappresentato al Bürgenstock dalla vicepresidente Kamala Harris, tutti i capi di Stato e di Governo di questo blocco di Paesi - da Emmanuel Macron (Francia), a Justin Trudeau (Canada), da Olaf Scholz (Germania) a Rishi Sunak (Regno Unito) da Fumio Kishida (Giappone) a Giorgio Meloni (Italia) - si recheranno in Svizzera.
Le richieste di Putin
Guerra in Ucraina, la proposta di Putin
Telegiornale 14.06.2024, 20:00
Dal canto suo, il presidente russo Vladimir Putin, il cui Paese non è stato invitato al Bürgenstock, ha ribadito le sue condizioni per la pace. Chiede che Kiev rinunci all’adesione alla NATO e alle quattro regioni annesse da Mosca nella parte orientale del Paese. Si tratta di richieste inaccettabili per l’Ucraina, ma che non verranno discusse nell’hotel nidwaldese. Nel tentativo di favorire una maggiore fiducia, la Svizzera ha selezionato i punti comuni ai piani di pace ucraini, cinesi e africani. Si va dalla sicurezza nucleare ai prigionieri di guerra, dalla sicurezza alimentare alla libertà di navigazione. Tutti temi sui quali i due Paesi in guerra potrebbero in ultima analisi beneficiare di accordi.
Il Fattore R
All’incontro sulle montagne nidvaldesi, anche le religioni vogliono dire la loro. Per il Vaticano ci sarà il segretario di Stato Pietro Parolin, per Costantinopoli Bartolomeo. Manca invece un rappresentante del Patriarcato di Mosca. Quasi in sordina, il grande incontro svizzero vedrà sul suo palcoscenico principale alcuni rappresentanti delle Chiese più importanti, quella cattolica (Papa Francesco sarà appunto rappresentato da Pietro Parolin ma le posizioni del pontefice sulla questi sono assai note) e il Patriarcato ortodosso ecumenico di Costantinopoli. Mancherà invece – ed è un’assenza non da poco, spiega il collega RSI Bruno Boccaletti – un rappresentante del Patriarcato di Mosca.
https://www.rsi.ch/s/2177837
Bartolomeo I – il primus inter pares della galassia ortodossa – sarà presente al Bürgenstock. Il patriarca si è profilato come il grande artefice del ricongiungimento della Chiesa ortodossa ucraina a Costantinopoli, voltando le spalle al Patriarcato di Mosca, che pure conta una propria nutrita comunità in Ucraina. Il patriarca di Costantinopoli è dunque considerato più vicino a Kiev che non alla Russia di Putin. L’articolo completo è visibile qui.
Tra guerra e pace: sguardo alla conferenza sul Bürgenstock
RSI Info 07.06.2024, 15:23
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