Elezioni cantonali a Neuchâtel, risultato storico per il PS

Domenica si sono tenute le elezioni cantonali a Neuchâtel, in cui gli elettori sono stati chiamati alle urne per eleggere il Consiglio di Stato e il Gran Consiglio. Dopo un inizio incerto, il Partito Socialista ha confermato i suoi due seggi al Consiglio di Stato, mentre il PLR ha perso terreno.

I consiglieri di Stato uscenti del PS, Frédéric Mairy e Florence Nater, sono stati eletti al primo turno, con rispettivamente 23’983 e 23’405 voti, segnando un risultato storico per la sinistra. Non andranno quindi al ballottaggio previsto il prossimo 13 aprile (martedì scade il termine per le liste).

Laurent Favre, consigliere di Stato uscente per il PLR, è terzo con 21’327 voti, ma non raggiunge la maggioranza assoluta di 21’800 voti. La consigliera agli Stati dei Verdi, Céline Vera, è quarta con 20’622 voti, mentre la seconda consigliera di Stato uscente del PLR, Crystel Graf, è quinta con 20’009 voti. Sesta la candidata del Partito Operaio e Popolare (POP), Sarah Blum, con 19’447 voti, che ha preceduto Christine Amman Tschopp dei Verdi (18’816 voti) e l’altro candidato del PLR Quentin di Meo (17’406 voti). Molto più staccati sono giunti i restanti 11 candidati, tra cui l’UDC Thierry Brechbühler (nono) e l’esponente del Centro Manon Freitag (decima).

La sinistra si è presentata con una lista unica, che ha visto unirsi i candidati di PS, Verdi e POP, con l’obiettivo di riottenere la maggioranza nell’esecutivo a cinque membri, che era stata persa con l’elezione del 2021. Frédéric Mairy non si aspettava un risultato così positivo a livello cantonale: “La dinamica delle città ha avuto un impatto importante, come è successo l’anno scorso per le elezioni comunali”.

La stessa tattica non sembra aver riscosso lo stesso successo per i partiti di destra, che si sono presentati anche essi con una lista unica formata da PLR, UDC e Centro. Il presidente dell’UDC di Neuchâtel, Niels Rosselet-Christ, si prende tempo, con l’idea di analizzare i risultati a mente fredda alla riunione prevista per domenica sera. “Questa alleanza di destra era una novità che ha potuto spaventare”, ha spiegato a Canal Alpha.

Il tasso di partecipazione è stato del 31,89%, leggermente aumentato rispetto a quattro anni fa. Il secondo turno si terrà il 13 aprile e per accedervi i candidati devono aver ottenuto almeno il 5% dei voti.

In Gran Consiglio gli equilibri generali sono rimasti molto simili a quelli della legislatura precedente. I Verdi perdono terreno, ottenendo solo 15 seggi (-4), ma i 27 seggi conquistati dal PS (+7) e gli 8 del POP fanno vincere alla sinistra 50 seggi totali (+2). A destra il PLR ha perso 2 seggi (oggi è a 30), l’UDC ne ha ottenuti 12 (+4), dato che porta il risultato congiunto a 42 (+2). I Verdi Liberali in calo (-3, a 5 seggi). Per quanto riguarda il Centro, ha guadagnato 3 seggi (-1), raggiungendo per un soffio lo sbarramento del 3%.

Il partito Solidarités ha mancato il quorum di poco, con il 2,96% dei voti. Il tasso di partecipazione è stato del 31,61%.

Non solo elezioni cantonali, domenica a Ginevra si sono svolte le elezioni comunali. La sindaca uscente ed esponente del PS, Christina Kitsos, ha ottenuto 18’697 voti, piazzandosi saldamente al primo posto nella corsa per l’esecutivo, ma senza raggiungere la maggioranza assoluta di 20’100 voti. Secondo il municipale uscente dei Verdi, Alfonso Gomez, che ha guadagnato 16’188 voti, terza la socialista Joëlle Bertossa (15’324 voti) e quarta la verde Marjorie de Chastonay (13’905 voti). La candidata del Centro, Marie Barbey-Chappuis è quinta con 13’688 voti.

Anche per la Città di Ginevra il secondo turno si terrà il 13 aprile e, se i risultati si dovessero confermare, la ripartizione dei seggi per l’esecutivo rimarrebbe invariata rispetto alla legislatura precedente: 2 rappresentanti per i Verdi, 2 per il PS e una del Centro.