Svizzera

Entrata in Svizzera solo per i negativi

Il Consiglio federale vuole evitare altri contagi al ritorno dalle vacanze - Chi non è guarito o vaccinato deve presentare il risultato del test - Esclusi residenti nella fascia di confine o frontalieri - E c'è anche il modulo d'entrata

  • 17 settembre 2021, 17:33
  • 20 novembre, 19:39
00:41

Notiziario delle 15.00 del 17.09.2021

RSI Info 17.09.2021, 17:43

  • Keystone
Di: Diem 

L'elevato numero di persone tornate in Svizzera con il coronavirus dalle vacanze estive malgrado l'obbligo del test sui voli aerei, ha indotto il Consiglio federale a cambiare radicalmente la sua politica in materia di gestione delle entrate nel paese per evitare che la situazione si ripeta con le ferie autunnali. Da lunedì, 20 settembre, tutte le persone non vaccinate o non guarite dovranno presentare un test negativo al momento di varcare il confine, indipendentemente dal mezzo di trasporto usato. Inoltre anche i vaccinati e i guariti dal Covid-19 dovranno compilare un modulo di entrata: lo SwissPLF, la versione elvetica del Passenger Locator Form.

Un secondo test di verifica

Ma non solo. Oltre a presentare il risultato del test all'entrata e a compilare il modulo, chi non ha un certificato Covid perché già vaccinato o guarito dalla malattia, tra il quarto e il settimo giorno dall'arrivo in Svizzera, dovrà sottoporti a un ulteriore test di verifica della negatività. Il test sarà a pagamento e il suo risultato dovrà essere trasmesso al servizio cantonale competente.

Le eccezioni

Sono esentati dal test e dal compilare il modulo d'entrata i lavoratori frontalieri, chi transita attraverso la Svizzera senza fermarsi, i trasportatori professionali e tutti i bambini e i ragazzi al di sotto dei 16 anni. Inoltre è esentato, così recita la nuova versione dell'Ordinanza COVID-19 provvedimenti nel settore del traffico internazionale viaggiatori, le persone che "entrano in Svizzera da regioni confinanti con la Svizzera con le quali esiste uno stretto scambio economico, sociale e culturale". In conferenza stampa Alain Berset ha spiegato che, in sostanza, per chi abita nella zona di frontiera continuerà ad essere la libertà di movimento attuale.

Controlli e multe

I controlli sul rispetto delle norme decise venerdì saranno eseguiti in primo luogo ai valichi di frontiera, ma anche le compagnie aeree e le autolinee dovranno verificare i documenti. Chi in dogana non potrà presentare un test negativo dovrà sottoporsi al test immediatamente dopo l’entrata in Svizzera. In caso di violazioni sono previste multe di 200 franchi per chi non presenta il certificato di negatività e di 100 per chi non ha compilato lo SwissPLF che consentirà di fare i controlli anche sul rispetto dell'obbligo del secondo test.

Resta l'elenco dei paesi a rischio

Le disposizioni d’entrata vigenti restano immutate. La Segreteria di Stato della migrazione continua a tenere un elenco dei Paesi a rischio che stabilisce chi può entrare in Svizzera. Tutti gli Stati al di fuori dello spazio Schengen che non figurano sull’elenco continuano a essere considerati a rischio. Ai cittadini di Paesi terzi non vaccinati provenienti da questi Stati si applicheranno dunque ancora le restrizioni attuali. Mediante lo strumento online Travelcheck si può verificare quali persone in provenienza da quali Paesi e a quali condizioni possono entrare in Svizzera.

Certificato Covid anche per molti vaccinati all'estero

Il Consiglio federale ha pure deciso che, sempre a partire da lunedì 20 settembre, tutte le persone domiciliate o che entrano in Svizzera vaccinate all’estero con un vaccino omologato dall’Agenzia europea per i medicinali (Moderna, BioNTech/Pfizer, AstraZeneca o Johnson&Johnson) potranno richiedere un certificato COVID svizzero. I documenti potranno essere inviati elettronicamente. Come avviene anche nei paesi limitrofi, il certificato non sarà esteso a tutti i vaccini riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità. Fanno eccezione gli svizzeri all’estero di ritorno in patria, i cittadini di Stati terzi residenti nell’UE che lavorano in Svizzera, i collaboratori di organizzazioni internazionali, il personale diplomatico accreditato e gli studenti.

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