I collaboratori dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) non hanno violato il loro obbligo di diligenza nel calcolare le prospettive finanziarie dell’AVS. E le cifre sovrastimate non si basavano su un errore di calcolo. Questa è la conclusione a cui giunge l’inchiesta amministrativa pubblicata oggi dal Dipartimento federale dell’interno (DFI).
Stando al rapporto finale, affidato allo studio legale Bratschi, il programma di calcolo utilizzato dall’UFAS conteneva due formule matematicamente non sufficientemente supportate e documentate, che hanno portato a spese AVS inverosimilmente elevate a lungo termine.
Nei documenti per la votazione sull’ultima revisione dell’AVS e quindi sull’innalzamento dell’età pensionabile delle donne nel settembre 2022, era stata menzionata una previsione eccessivamente pessimistica per il finanziamento dell’AVS. Ciò era stato riportato anche nell’opuscolo sulle spiegazioni di voto del Consiglio federale per lo scrutinio sulla tredicesima rendita AVS del 3 marzo 2024.
Nel settembre dello scorso anno, il Governo ha rivisto al ribasso di 2,5 miliardi di franchi le proiezioni sulle uscite dell’assicurazione vecchiaia e superstiti per il 2033, portandole a 69 miliardi di franchi. Nella versione iniziale si era avanzata la cifra di 71,5 miliardi.
RG 12.30