Non c’è stato nessun errore di calcolo nella stima, da parte dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), che ha portato a prevedere uno scarto per eccesso nelle uscite dell’AVS. È quanto attesta l’indagine amministrativa disposta dalla responsabile del Dipartimento federale dell’interno (DFI), Elisabeth Baume-Schneider.
Dalla stessa “è emerso che non si può parlare di un errore di calcolo poiché non sono state riscontrate operazioni di calcolo errate”, indica una nota diffusa nella serata di oggi, venerdì, dalla segreteria generale del DFI.
A valutare in eccesso le uscite dell’AVS, e quindi a produrre proiezioni non plausibili su un periodo di 10 anni, sono state due funzioni del programma di computo delle prospettive finanziarie dell’AVS, convalidato da un organo esterno. L’esperto matematico consultato in sede di indagine è giunto alla conclusione che le funzioni non erano di per sé errate, ma che la procedura della loro implementazione nel modello non presentava il necessario rigore metodologico.
Queste informazioni erano state tuttavia inserite nella documentazione per gli elettori in vista della votazione, lo scorso 3 marzo, sulla 13esima AVS. La consigliera federale, a inizio agosto, aveva deciso l’avvio dell’ndagine amministrativa. E sull’onda delle controversie il direttore dell’UFAS Stéphane Rossini ha annunciato due mesi dopo le sue dimissioni, le quali avranno effetto alla fine del prossimo giugno.