La direttrice generale della Posta Susanne Ruoff, sotto pressione per lo scandalo delle manipolazioni contabili di Autopostale, riconosce gli errori in un'intervista pubblicata domenica dal Sonntagsblick, che al tema dedica ben sei pagine. Sostiene però anche di aver preso misure non appena informata dell'accaduto e non intende rassegnare le dimissioni: "Non ho mentito né fatto nulla di sbagliato", afferma, promettendo chiarezza sull'intera vicenda.
La Ruoff dice di aver scoperto non nel 2013 ma solo in novembre, informata dal direttore dell'Ufficio federale dei trasporti, che il trasferimento di costi a carico del servizio sussidiato con soldi pubblici era illegale. Costituito un gruppo di lavoro con esperti esterni, "è subito stato chiaro che il denaro andava restituito". La pecca, se c'è stata, è quella di non approfondito prima la questione degli utili di Autopostale, ma nessun revisore aveva segnalato irregolarità.
La sorte della dirigente è in bilico: il Consiglio di amministrazione la sostiene, afferma lei, ma secondo la SonntagsZeitung è diviso e una maggioranza non è garantita nella riunione dei prossimi giorni.
pon/ATS