Dopo le rivelazioni sugli abusi, la Chiesa cattolica romana in Svizzera sta soffrendo una grave emorragia di fedeli: si parla di oltre un migliaio di persone.
L’ondata di abbandoni è particolarmente elevata nella diocesi di Basilea che, estendendosi fino a Lucerna e Berna, comprende le parrocchie di diversi cantoni svizzeri. Da settembre, a Lucerna, la comunità religiosa ha registrato in media 270 defezioni al mese. A Basilea città è stato rilevato un aumento netto delle partenze, che sono passate dalle 36 di agosto alle 174 di settembre.
S’ignora la situazione nella diocesi di Lugano, che non ha ancora comunicato i dati.
Il quadro tratteggiato sembra delineare un esodo diffuso in tutta la Svizzera; si aspettano ora le conferme dell’Istituto Sociologico Pastorale Svizzero di San Gallo (SPI), che ogni autunno pubblica il numero ufficiale di partenze.
“Entro il 2023, si prevede un aumento del numero di partenze sia per la Chiesa cattolica che per quella riformata”, ha intanto dichiarato Urs Winter, responsabile del progetto presso lo SPI.
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Telegiornale 23.11.2023, 20:00