Dall’anno prossimo la Chiesa cattolica svizzera avrà il suo tribunale penale per giudicare i casi di abusi sessuali. Lo ha annunciato il vescovo di Basilea Felix Gmür, reagendo in particolare al Sinodo di Lucerna, che sta trattenendo parte dei suoi contributi finanziari in attesa di misure concrete.
Il nuovo tribunale ecclesiastico interverrà quando i casi di abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica si concludono con una sentenza di un tribunale penale svizzero, ha spiegato ai media il vescovo Gmür, presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri, ai media. Questo tribunale deve essere composto da specialisti che conoscono il diritto ecclesiastico, senza essere necessariamente cattolici.
Finora i casi penali all’interno della Chiesa cattolica svizzera venivano trattati esclusivamente da un tribunale collegato a una o più diocesi. La creazione di un tribunale che riunisce tutte le diocesi del Paese implica che un maggior numero di specialisti sarà disponibile per svolgere questo compito.
La diocesi di Basilea istituirà inoltre un servizio di mediazione per denunce di ogni tipo.
Lo scontro sull’asse Lucerna-Basilea
L’8 novembre, il parlamento della Chiesa cattolica di Lucerna ha deciso di versare solo la metà del suo contributo di 884’000 franchi alla diocesi di Basilea, fino a quando questa non si impegnerà ad affrontare concretamente i casi di abusi sessuali.
Parlando ai media, il vescovo Gmür ha detto di comprendere le preoccupazioni del Sinodo di Lucerna e di rispettare la decisione, pur criticandola. “Sarebbe stato meglio e più auspicabile discutere prima la questione insieme”, ha osservato. Si è inoltre detto pronto ad avviare un dialogo con una commissione nominata dal Sinodo di Lucerna. E ha aggiunto: “Ne discuteremo e troveremo una buona soluzione”.
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Telegiornale 23.11.2023, 20:00