Il calo dei fedeli è un fenomeno in atto da decenni, ma le recenti rivelazioni sugli abusi del clero hanno spinto più di una persona ad abbandonare la Chiesa cattolica. Jérémy Stauffacher, un avvocato indipendente, è uno dei cosiddetti “fuoriusciti” e racconta di aver scritto alla sua parrocchia che “per motivi personali non desidero più essere soggetto all’imposta ecclesiastica”.
La lettera era già pronta da un po’, racconta, “gli ultimi avvenimenti mi sono serviti da stimolo. Ma la mia decisione non va letta come una vendetta contro la Chiesa. Diciamo che era arrivato il momento giusto”.
Nelle ultime tre settimane ben 500 battezzati hanno preso le distanze dall’istituzione nel solo canton Friburgo. Un record difficile da accettare per le autorità religiose. “Con il suo rapporto sugli abusi sessuali, la Chiesa cattolica ha voluto andare alla ricerca della verità e far luce sul suo passato. Il fatto che la gente la stia abbandonando provoca in noi un enorme sentimento di tristezza”, osserva David Neuhaus, segretario della Corporazione ecclesiastica cattolica di Friburgo
Ogni cantone ha il suo sistema di tassa di culto, ma si può calcolare che sono centinaia i fedeli che hanno lasciato la Chiesa in città come San Gallo, Lucerna, Basilea e Zurigo. L’erosione ha subito un’accelerazione, ma esiste già da tempo e si è aggravata negli ultimi 10 anni. Per la chiesa, che dipende dalle tasse ecclesiastiche, è preoccupante. “Noi svolgiamo molti compiti legati alla solidarietà, all’assistenza ai poveri, alla lotta contro la precarietà, all’aiuto alle persone in fin di vita. Se si lascia la Chiesa tutte queste opere sono a rischio”, ammonisce ancora Neuhaus.
Se non corre ai ripari, la Chiesa cattolica svizzera non sarà più in grado di compensare la riduzione delle entrate fiscali a partire dal 2030.
Abusi nella chiesa: la testimonianza
Telegiornale 05.10.2023, 20:30