Svizzera

Eventi: “Si rischia il fallimento”

Imprenditori e artisti riuniti a Berna per presentare le proprie rivendicazioni – “Perdite del 60-80%, servono 220 milioni di franchi”

  • 17 settembre 2020, 23:56
  • 22 novembre, 18:32
02:26

Covid-19, le rivendicazioni degli organizzatori di eventi

Telegiornale 17.09.2020, 22:00

Di: TG/dielle 

Gli eventi pubblici sono in crisi nera. Non è una novità, e lo si è visto negli ultimi mesi con l'annullamento forzato di festival, spettacoli ed esposizioni e senza un sostegno finanziario questo settore rischia di essere travolto dai fallimenti. Per questo oggi a Berna, diversi rappresentanti si sono riuniti per presentare le proprie rivendicazioni.

Artisti e imprenditori sono preoccupati per la loro sopravvivenza e per il loro futuro, come conferma il direttore del teatro Winterthur Viktor Giacobbo: "Molte aziende, ma anche i singoli artisti rischiano il fallimento. È vitale per loro ricevere un sostegno finanziario. Ma questo è solo un aspetto della faccenda, perché bisogna poi vedere come andare avanti in futuro".

I diretti interessati hanno formulato le proprie richieste. Una delle rivendicazioni principali riguarda l’introduzione di una clausola per i casi di rigore, cioè quelli più gravi. La somma necessaria: 220 milioni di franchi.

"Di solito l'intero settore ha un fatturato di 3 miliardi di franchi – spiega Jörg Gantenbein, presidente dell’Associazione tecnici di teatro e spettacolo. Quest'anno si prevede una perdita del 60 o 80%. L'anno prossimo del 40%. Ciò significa che abbiamo bisogno di 220 milioni".

La politica: “Gli aiuti arriveranno, da capire quanti e quando”

Al momento il Consiglio nazionale e quello degli Stati stanno discutendo la legge Covid-19 e tra i temi rientra proprio una clausola dei casi di rigore per gli imprenditori del settore degli eventi o un contributo a fondo perso. La discussione è però ancora aperta.

"Lo abbiamo inserito nella legge – afferma la consigliera nazionale socialista Mattea Meyer –

, ma in tutta sincerità credo che i fondi verranno distribuiti solo in inverno o primavera, perché ci sono ancora delle domande aperte. Spetta poi a Confederazione e Cantoni stabilire a quanto ammonterà la somma".

Le fa eco il consigliere liberale radicale Beat Walti: "Il tutto dipenderà anche da come evolverà la pandemia. Si tratta proprio di porre dei paletti, ma siamo fiduciosi e crediamo che verranno dati degli aiuti importanti".

Inoltre è già chiaro che anche i lavoratori indipendenti che dovranno ridurre la loro attività avranno diritto a un'indennità per perdita di guadagno. Sono segnali positivi per il settore, che danno speranza.

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