Le 100'000 firme necessarie alla riuscita dell'iniziativa "Contro l'esportazione di armi in paesi teatro di guerre civili" sono già in carniere, ad appena due mesi dell'inizio della raccolta. I promotori hanno comunque tempo fino all'11 giugno del 2020 per arricchire ancor più il bottino.
Secondo l'alleanza formata da esponenti della sinistra, del fronte ambientalista, degli ambienti ecclesiastici, delle organizzazioni umanitarie ma anche dei borghesi democratici, il Consiglio federale dispone oggi di troppe competenze in materia e le norme introdotte nel 2014 hanno ulteriormente allentato la prassi.
A suo avviso, la situazione attuale è incompatibile con la tradizione umanitaria della Confederazione e ne mina la credibilità.