Migliaia di impieghi nelle FFS potrebbero sparire in futuro come risultato dei progressi tecnologici. È quanto afferma uno studio del Politecnico federale di Zurigo e della società di consulenza PwC, riportato dalla SonntagsZeitung. In particolare, secondo il peggiore degli scenari presi in considerazione, sarebbero minacciati fino a 3'400 posti di lavoro entro il 2035, a causa in particolare della digitalizzazione e dell'automazione. Oggi le FFS contano 26'400 dipendenti.
Dopo l'annuncio delle dimissioni del CEO Andreas Meyer, l'azienda continua ad essere al centro dell'attenzione dei media. Oltre al tema dei posti di lavoro, alcuni domenicali danno voce alle critiche mosse alla presidente del consiglio di amministrazione, Monika Ribar.
"Quando le opzioni strategiche sono in discussione, mi dispiace che il CdA non sia più visibile", afferma il consigliere nazionale Manfred Bühler (UDC/BE) sulle colonne di Le Matin Dimanche, evocando i problemi ai quali deve far fronte la società, dai ritardi nelle consegne dei treni Bombardier, alla sicurezza e alla puntualità. Per il capo del gruppo socialista alle Camere federali, Roger Nordmann (VD), "il CdA è diventato debole" dopo l'arrivo di Ribar.
Andreas Meyer lascia la direzione delle FFS
Telegiornale 04.09.2019, 14:30
Il SonntagsBlick si concentra invece sui costi di marketing e comunicazione dell'azienda. Stando a un rapporto confidenziale visionato dal settimanale, la compagnia ferroviaria spenderebbe a questo scopo 100 milioni di franchi all'anno. L'importo - sempre secondo il domenicale zurighese - è al vaglio dell'Ufficio federale dei trasporti (UFT). Il giornale riporta anche una presa di posizione delle FFS, secondo cui si tratta di "formulazioni tendenziose" che "lasciano pensare che la comunicazione sia sovradimensionata".