Le decisioni del Parlamento federale, ma soprattutto l’aumento dei costi per far fronte all'afflusso di migranti (+850 milioni), si ripercuotono sui conti della Confederazione che sono destinati a chiudere in rosso. Il preventivo 2017, illustrato mercoledì da Ueli Maurer, presenta un disavanzo di circa 600 milioni, mentre il piano finanziario 2018-2020 prevede maggiori uscite di 1,4-2 miliardi all'anno.
Per il prossimo anno il Governo si attende entrate pari a 68,8 e uscite per 69,4 miliardi. Senza correttivi nel 2018 il disavanzo è destinato ad aumentare di quasi un miliardo a causa dell'aumento del limite di spesa dell'esercito, della riforma della previdenza per la vecchiaia 2020, del Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) e dell'eventuale proroga dell'aliquota speciale IVA per le prestazioni nel settore alberghiero. Dal 2019 si aggiungeranno anche i mancati ricavi dovuti alla Riforma III dell'imposizione delle imprese.
Per non aggravare ulteriormente la situazione, il Consiglio federale ha deciso di assumere nuovi compiti soltanto se sono improcrastinabili.
Diem/ATS