La Banca nazionale investe miliardi in imprese attive nel fracking, un sistema assai inquinante per l’estrazione di idrocarburi, che si basa sulla fratturazione idraulica di strati del sottosuolo. A lanciare l’accusa è “Coalizione BNS”, un collettivo composto da ONG e singole persone.
Un rapporto che ha pubblicato oggi, giovedì, enumera attivi in una settantina di società, per un ammontare superiore a 9 miliardi di dollari. Con questi investimenti la BNS “è responsabile di emissioni di gas serra dovute al fracking per circa 7 milioni di tonnellate di CO2; quanto l’agricoltura svizzera nel suo insieme”, sostiene il collettivo, invocando più trasparenza nella sua strategia di investimenti.
Per parte sua l’istituto d’emissione dichiara di non prendere posizione su singoli investimenti, assicurando però di astenersi dall’investire in società “i cui prodotti e i processi produttivi violano palesemente valori sociali ampiamente riconosciuti”; segnatamente quelle “che causano in modo sistematico gravi danni all’ambiente”.
Fracking, moratoria nel Regno Unito
Telegiornale 03.11.2019, 13:30