A quasi tre mesi dall'annuncio dell'acquisizione di Credit Suisse (CS), completata ufficialmente lunedì, UBS continua a non fornire alcuna indicazione sulle ripercussioni riguardanti i posti di lavoro: lo denuncia l'Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), che chiede l'apertura di negoziati sul tema.
"Questo gioco a nascondino deve finire", si legge nel comunicato odierno. "Da 85 giorni i dipendenti vivono nell'incertezza sul loro futuro professionale". A ciò si aggiunge la disparità di trattamento tra i dipendenti di UBS e quelli di CS, con linee rosse recentemente definite per le attività commerciali del personale del secondo istituto.
L'ASIB chiede un processo di integrazione trasparente, il mantenimento del maggior numero possibile di impieghi in Svizzera, la parità di trattamento di tutti i dipendenti, un piano sociale comune e ampliato, nonché una maggiore protezione contro il licenziamento per i dipendenti di età superiore ai 55 anni.
"Il presupposto fondamentale per un'integrazione di successo è rappresentato da collaboratori qualificati e motivati: hanno bisogno di informazioni, affidabilità e meritano apprezzamento", afferma l'organismo. Le due grandi banche sono giustamente orgogliose della loro decennale tradizione di partenariato sociale: ora, dopo l'acquisizione formale, i negoziati con le parti sociali devono iniziare senza indugio, sostiene l'ASIB, che esige una comunicazione trasparente e trattative da pari a pari.
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Telegiornale 05.06.2023, 12:30