Il conflitto ucraino dura ormai da mesi e, in questo periodo, vari Stati europei hanno identificato numerosi agenti dei servizi segreti di intelligence russi. L'intento è attualmente quello di impedire che questi vengano sostituiti con nuove figure con copertura diplomatica e, se ciò dovesse funzionare, si palesa la possibilità che i servizi russi si vedano costretti a ripiegare i loro schieramenti altrove. Fra le destinazioni papabili, figura anche la Svizzera.
In tal senso, Ginevra resta un punto nevralgico per questo genere di attività e il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) lancia l’allarme. Peter Regli, ex capo dei servizi segreti svizzeri, spiega ai microfoni della RSI che a suo parere non vi è però ora alcuna ragione per preoccuparsi e che le affermazioni del SIC sono piuttosto piuttosto un richiamo alla politica per poter aumentare i mezzi a disposizione.
"Il servizio d'informazione della Confederazione lavora strettamente con i Cantoni e fino a ora siamo sempre stati molto ben preparati ” conclude rassicurando Regli.