Heliskiing da vietare?

L’incidente avvenuto in Vallese getta di nuovo luce su un’attività discussa da decenni: quella dell’heliskiing. Si tratta della pratica di fare sci fuoripista facendosi trasportare in vetta con l’elicottero. Un’attività che è consentita in Svizzera, mentre in regioni e Paesi vicini a noi è limitata o vietata. Pericoloso, dispendioso ed altamente impattante sull’ambiente, l’heliskiing provoca danni alla fauna selvatica e favorisce anche la formazione di valanghe.

“Siamo dell’opinione che in Svizzera i collegamenti con i mezzi pubblici siano ben organizzati. Non è quindi necessario raggiungere dei posti ancora intatti con degli elicotteri, che fanno molto rumore e causano inutili emissioni di gas a effetto serra”, spiega Aaron Heinzmann dell’associazione internazionale Mountain Wilderness. Un’associazione che da ben trent’anni si batte contro l’heliskiing.

Nel 2019 sono state più di 22’000 le persone che hanno fatto heliskiing. Gli elicotteri atterrano sulle montagne. Gran parte delle 40 aree di atterraggio si trova in Vallese. Regolarmente le organizzazioni ambientaliste organizzano azioni per portare avanti il loro messaggio: vietare completamente l’heliskiing.

“Se guardiamo nei Paesi vicino a noi, le destinazioni turistiche funzionano anche senza quest’offerta”, prosegue Heinzmann. “E penso che se la proibissimo anche da noi non si creerebbero problemi economici. Anzi, secondo me proprio il contrario”.

L’heliskiing è proibito completamente in Germania e Francia. In Austria è permesso solo nel Vorarlberg. E in Italia non esiste una legge nazionale che lo regoli. Regioni, Province e Comuni si muovono quindi da soli. Un esempio è quello di Piuro sul confine con i Grigioni, dove dallo scorso autunno vige un divieto di heliskiing. Un esempio dall’estero probabilmente difficile da applicare in Svizzera, perché l’aviazione è un tema di competenza nazionale.