Svizzera

Dall’asterisco all’Eurosong, tutte le decisioni uscite dalle urne

Non solo temi federali in questa domenica di scrutini: ecco i temi di rilevanza locale, cantonale e nazionale che hanno ricevuto luce verde o rossa dai cittadini

  • 3 ore fa
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Il consigliere di Stato basilese Conradin Cramer ha accolto con soddisfazione i risultati del referendum, che confermano l’approvazione dei fondi pubblici per ospitare l’Eurosong

  • Keystone
Di: Agenzie/Natda 

Domenica di votazioni in tutta la Svizzera, e non solo a livello federale. Mentre gli occhi erano puntati sulle quattro grandi decisioni nazionali, i cittadini si sono espressi anche su temi cantonali e locali.

A Basilea la musica ha vinto con un sì deciso all’Eurovision Song Contest: il 66,6% degli elettori ha approvato il credito di 37,5 milioni per le manifestazioni collaterali e la sicurezza dell’evento che si terrà a maggio. Una scelta che ha scatenato dibattiti, soprattutto per le critiche di un partito conservatore che definiva la manifestazione una “piattaforma di propaganda LGBTQ+”. Alla fine, però, l’entusiasmo per l’occasione di portare Basilea sotto i riflettori internazionali ha avuto la meglio.

Nel Canton Uri, invece, gli elettori si sono trovati davanti a un progetto ben diverso, ma altrettanto discusso. L’imprenditore egiziano Samih Sawiris potrà realizzare il suo complesso turistico sul Lago dei Quattro Cantoni. La sua proposta ha prevalso nettamente sull’iniziativa dei Verdi che puntava a trasformare l’ex sito industriale in un’area naturale e accessibile a tutti. Con oltre il 66% di voti contrari all’iniziativa ecologista, Sawiris ha ottenuto il via libera per alberghi, appartamenti e bungalow, segnando un altro passo verso lo sviluppo della regione.

Nella città di Zurigo la battaglia era tutta linguistica: l’asterisco inclusivo, introdotto nei documenti comunali per evitare discriminazioni di genere, resterà al suo posto. L’iniziativa che voleva abolirlo, sostenuta soprattutto dai partiti di centro-destra, è stata bocciata dal 57,3% degli elettori. Da un lato, chi lo considerava pesante e incomprensibile; dall’altro, chi lo vedeva come un simbolo di rispetto per le diversità. Alla fine, Zurigo ha scelto di mantenere questo segno di apertura.
Ma non sono stati solo questi i temi caldi della giornata.

Lucerna spinge sui parchi eolici

Lucerna ha scelto di puntare sul vento: gli elettori hanno approvato una nuova legge che renderà più veloce la costruzione di grandi parchi eolici. Con questa decisione, che ha raccolto quasi il 70% dei consensi, il cantone si prepara a sviluppare 22 siti già individuati. L’UDC ci aveva provato a bloccare il tutto, ma la maggioranza ha preferito andare avanti con il progetto.

Niente legge sul clima in Vallese

La neutralità carbonica può aspettare. In Vallese, la proposta per raggiungerla entro il 2040 è stata bocciata. Più della metà degli elettori ha deciso di respingere la legge, criticata per i costi troppo alti e il rischio di danneggiare l’economia. Solo le città più grandi, come Sion e Sierre, si erano schierate a favore, ma non è bastato.

Pendolari felici a San Gallo

Buone notizie per chi si sposta in auto a San Gallo: i pendolari potranno dedurre fino a 8’000 franchi all’anno per le spese di viaggio. La revisione della legge fiscale è passata di poco, ma abbastanza da far tirare un sospiro di sollievo a chi usa l’auto per andare al lavoro.

Davos dice “no” al Museo Kirchner

A Davos, il progetto di ampliare il Museo Kirchner non vedrà la luce. Gli elettori hanno detto no al contributo comunale di 4 milioni di franchi, giudicato troppo oneroso. Il progetto prevedeva nuovi spazi espositivi ed eventi, ma i cittadini non si sono fatti convincere, nonostante il sostegno di sponsor privati.

Argovia boccia il voto ai 16enni

Niente da fare per i giovani di 16 e 17 anni in Argovia: l’iniziativa per abbassare l’età del voto non ha superato la prova delle urne. Con quasi l’80% dei voti contrari, la maggioranza ha deciso di mantenere il limite a 18 anni, come già accaduto di recente a Zurigo e Berna.

A Zugo la natura vince sulle bici

A Zugo, i sentieri forestali saranno off-limits per le biciclette. La nuova legge forestale, approvata con un largo consenso, punta a proteggere la natura, riservando i sentieri a pedoni e animali selvatici. I ciclisti potranno invece usare solo strade forestali o percorsi designati. Una misura che ha fatto discutere, ma che alla fine ha prevalso.

Moutier verso il Canton Giura

A Moutier si scrive un nuovo capitolo: la città lascerà ufficialmente il Canton Berna per unirsi al Giura. La modifica costituzionale è stata approvata con un’ampia maggioranza e, dal 2026, Moutier diventerà un distretto autonomo con rappresentanza in Parlamento. Un passaggio storico per questa comunità, al centro del dibattito da anni.

Ginevra taglia le tasse, ma frena sui trasporti

A Ginevra, gli elettori hanno deciso per una riduzione delle imposte sul reddito, che sarà tra il 5% e l’11% a seconda delle categorie. Una misura voluta dalla destra ma contestata dalla sinistra per l’impatto sui bilanci pubblici, che perderanno centinaia di milioni di franchi. Sul fronte dei trasporti pubblici, invece, i cittadini hanno bloccato una proposta per affidare al governo cantonale il controllo delle tariffe: i prezzi resteranno in mano al Gran Consiglio.

Tra le altre decisioni, bocciato il progetto di un nuovo quartiere a Troinex e un piano per creare una zona d’incontro a Collex-Bossy, dove le auto avrebbero dovuto rispettare un limite di velocità di 20 km/h.

St. Moritz guarda al futuro

A St. Moritz, invece, la funivia Signal sarà completamente rinnovata. Il progetto, che ha raccolto oltre il 74% dei consensi, prevede un centro multifunzionale con spazi per sport, negozi e uffici. Un investimento che mira a rendere la località ancora più attrattiva per il turismo e il commercio.

Obvaldo rivede le tasse sui terreni

Infine, nel Canton Obvaldo, i proprietari di terreni si preparano a pagare di più. La revisione delle stime catastali è stata approvata con il 55,7% dei voti e porterà un aumento delle tasse per l’80% delle proprietà. Una scelta che punta a garantire un maggiore gettito fiscale per i comuni, ma che non farà felici molti contribuenti.

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