Le varietà presenti nei boschi svizzeri sono in aumento rispetto a dieci anni fa così com'è cresciuta la densità di piante, il che ha migliorato l'effetto protettivo contro i pericoli naturali, come valanghe e smottamenti.
L'ottimismo viene comunque stemperato dagli esperti, i quali fanno notare che i mutamenti climatici in atto e la presenza di organismi nocivi non autoctoni rischiano di vanificare i progressi.
E' quanto risulta dal rapporto 2015 curato dall'Ufficio federale dell'ambiente e dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, pubblicato giovedì. Nel documento si evidenzia pure che nell'ultimo decennio è stata messa a dimora la metà delle riserve che si prevede d'istituire entro il 2030. Tra i punti dolenti figurano, oltre all'invasione di specie esotiche, i danneggiamenti più frequenti provocati ai giovani alberi da cervi e caprioli e la situazione economica non florida delle aziende attive nel settore.
ATS/dg
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